Precariato. Guccione e De Gaetano (Pd): “Condividiamo la protesta di Lsu-Lpu”

Reggio Calabria. “La protesta degli Lsu-Lpu calabresi che a gran voce chiedono, dopo oltre quindici anni di lavoro nero prestato presso i Comuni e gli Enti pubblici, la stabilizzazione del rapporto di lavoro, è da noi condivisa e sostenuta, in Calabria e a Roma”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali Carlo Guccione e Nino De Gaetano che aggiungono: “In accordo con la deputazione calabrese del Pd e del centrosinistra, è stato presentato alla Camera dei Deputati un emendamento alla legge di stabilità che va esattamente nella direzione della stabilizzazione dei lavoratori e del riconoscimento che il lavoro che essi svolgono è indispensabile per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione in quanto frutto di una esperienza acquisita sul campo nel corso di tanti anni di impegno. E ciò senza dimenticare che, senza la loro forza lavoro, molti servizi essenziali, erogati dai Comuni, dovrebbero chiudere”. Aggiungono i consiglieri: “La Giunta regionale di centrodestra non è in grado, nonostante le ripetute promesse e la storicizzazione della spesa, di garantire le spettanze arretrate ai lavoratori e la relativa copertura per tutto l’anno 2013. Il presidente Scopelliti, che a tutto ha pensato tranne che ad attivarsi in modo serio con il Governo nazionale per avviare le procedure di stabilizzazione e reperire le risorse necessarie attraverso un confronto nei vari tavoli tecnici nazionali, finora senza nessun risultato, farebbe invece bene a trovare i fondi regionali per garantire i pagamenti degli stipendi arretrati e affermare le stesse cose a Roma come in Calabria per impedire che la rabbia sociale, già elevata, possa trasformarsi in un vero e proprio assalto alle Istituzioni democratiche. Il partito democratico – concludono Guccione e De Gaetano- deve dire con forza che se il Governo non accoglierà l’emendamento dai parlamentari del centro sinistra calabrese, non è un Governo vicino alle istanze della Calabria e del Mezzogiorno. Pertanto, verrebbero meno le condizioni e le ragioni di un voto positivo sulla legge di stabilità”.

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