Reggio Calabria. Il risultato ottenuto in Città dalla proposta di Matteo Renzi, quasi il 65% dei consensi alle primarie dell’8 dicembre, è un risultato sperato e cercato dai comitati spontanei sorti a Reggio, ma forse inaspettato. Non perché non fossimo sicuri che anche a Reggio Calabria non ci fosse la voglia, e la necessità, di dare un senso alla politica in generale ed ai bisogni e le difficoltà quotidiane di tanti concittadini, ma perché anni di malgoverno potevano offuscare la voglia di credere ancora in qualcosa di positivo.
L’esperienza di queste primarie, ha fatto emergere un dato estremamente importante: esiste ed è largamente condivisa, la voglia di credere ancora in una politica seria, intesa come servizio, come unico viatico per avere pari opportunità, a prescindere da clientele, favoritismi, appartenenze politiche. Per dieci anni Reggio ha vissuto la politica come rincorsa al favore, all’incarico professionale, al posto di lavoro ottenuto senza concorso, all’evento mirato all’immagine e non alla sostanza, sacrificando così la dignità di una intera popolazione che si è ritrovata senza un consiglio comunale, e non per dissidi politici, bensì per la contiguità con la criminalità organizzata. Oggi viviamo in una Città senza servizi per i più bisognosi, senza strade degne di questo nome, senza acqua in tanti quartieri, con la spazzatura perennemente in strada, senza uno straccio di attività culturale, senza un impianto sportivo che sia a norma, con lo storico Albergo Miramare all’asta, senza spazi di svago per bambini ed anziani, con le tasse più alte d’Italia per pagare i debiti che chi ha governato per soli dieci anni ha lasciato in eredità ai cittadini, neonati inclusi, per i prossimi trent’anni. La Città però sta metabolizzando le esperienze passate, si rinvengono da più parti solitamente silenziose, continui lamenti e disappunti su una situazione non più sostenibile; si è capito cioè che di questo passo non solo non si riusciranno a pagare i debiti lasciati in dono dalle precedenti amministrazioni, ma non ci sarà un solo euro per gli investimenti. La gestione commissariale è una gestione burocratica (a prescindere dai risultati scarsi o meno) che non ha, e forse non cerca, alcuna sintonia con la popolazione, così come un liquidatore fallimentare che ad un certo punto si occupa di numeri a prescindere dalla storia dell’azienda che amministra, è questo il loro compito. Ma occorre il ritorno della Politica, di quella comunione di intenti che lega una Città al suo consesso civico. Reggio ha estrema necessità di ripensare alla sua storia, di valorizzare le esperienze che le hanno dato lustro e dignità, e di cancellare severamente le esperienze che l’hanno affossata e spogliata della dignità in nome della gestione dissennata dei suoi averi. Con lo spirito delle primarie dell’8 dicembre, assieme al Partito Democratico, ai circoli per Renzi, ed a numerosi cittadini, ci batteremo affinché Reggio torni una Città bella e normale, dove a ciascuno sono riconosciuti i diritti e da ciascuno è preteso di fare il proprio dovere.
Giuseppe Basile