Erosione costiera, erose le spiagge ed “erosi” anche gli investimenti della Provincia

Reggio Calabria. Un pescatore di circa 70 anni piange: dice di non aver mai visto la spiaggia in cui è cresciuto e in cui ha lavorato in tutti questi anni nelle condizioni in cui versa oggi. Piange per la spiaggia di Bocale II, venuta a mancare all’affetto dei suoi cari a causa dell’erosione costiera, la grande questione ambientale alle nostre latitudini sulla quale enti pubblici, istituzioni politiche, cittadini e associazioni dibattono da diversi anni senza essere giunti ancora ad una soluzione. In realtà sono tanti gli interventi che sono stati effettuati in questa direzione; tanti e tanto costosi. Talmente tanti da essere stati raccolti all’interno di un libretto distribuito proprio poche settimane fa alla stampa reggina: si tratta del primo Rapporto Biennale delle attività dell’assessorato provinciale alla Difesa del Suolo e alla Salvaguardia delle Coste, un documento che con profonda trasparenza racconta passo dopo passo la storia dei tentativi di salvataggio delle coste reggine.
“Per attenuare gli effetti catastrofici degli eventi naturali – scrive il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa – abbiamo una via obbligatoria da seguire: la prevenzione come ineludibile strumento di sicurezza del territorio. Bisogna uscire dall’emergenza. Ma per invertire la tendenza occorre programmare attraverso un’azione sinergica di tutti gli attori locali, in particolare gli enti territoriali, ai quali spetta l’obbligo della pianificazione integrata del territorio. Per anni il governo del territorio – prosegue – è stato caratterizzato da interventi tampone tesi a fronteggiare l’emergenza. L’utilizzo di rilevanti risorse, però, ha prodotto solo miglioramenti provvisori che, puntualmente, sono stati azzerati, con la situazione che si è ulteriormente aggravata, dal susseguirsi di fenomeni naturali, come alluvioni e mareggiate”. A Raffa fanno coro anche l’architetto Giuseppe Mezzatesta, dirigente del settore, e Giovanni Verduci, assessore delegato al ramo: “Vi è quindi una necessità chiara: conoscenza e prevenzione (….) E’ essenziale conoscere per poter programmare e progettare. È fondamentale, pertanto, che venga effettuata sia una programmazione di breve termine, con interventi mirati alla messa in sicurezza delle infrastrutture e strutture danneggiate, sia una programmazione di interventi strutturali di medio termine”.

Leggendo il Primo Rapporto Biennale presentato dall’assessorato si apprende che sono tre gli interventi volti alla messa in sicurezza degli edifici e delle infrastrutture effettuati tra il 2011 e il 2013 nell’area di Bocale-Pellaro: il primo finanziamento è stato approvato il 14 luglio 2011 e ammonta a 51 mila euro; gli altri due sono stati entrambi approvati il 22 novembre 2011, per un ammontare di oltre 158 mila euro e di 134 mila. Tra il 2011 e il 2013 la Provincia ha finanziato anche interventi di altra natura: la realizzazione del ripascimento del litorale da Lazzaro a Bocale attraverso il trasporto di materiale dal porto di Saline Joniche (progetto approvato il 20 giugno 2011, per un importo pari a 20 mila euro), la realizzazione di una scogliera radente posta a ridosso della strada esistente a protezione degli edifici antistanti a Bocale II (progetto approvato il 14 luglio 2011, importo di 51 mila euro), un intervento di salvaguardia costiera e ripascimento di un tratto di costa nella zona di Fornace (progetto approvato il 27 febbraio 2012, importo pari a 228 mila 409 euro) e infine il ripascimento di un tratto di costa (progetto approvato il 4 luglio 2013, importo pari a 50 mila euro). Cantieri ancora aperti, invece, per altri due interventi: il primo riguarda la manutenzione di alcune opere già esistenti in difesa della costa nella zona di Fornace. Si tratta di un progetto i cui lavori sono iniziati ad ottobre di quest’anno e che richiede 160 mila euro. Il secondo riguarda un intervento di difesa costiera di un tratto del litorale che richiede la realizzazione di un sistema a quattro pannelli alla linea di riva. Il progetto, approvato il 20 agosto 2013, prevede un spesa di 400 mila euro.
Oltre agli investimenti provinciali, la costa di Bocale-Punta Pellaro potrebbe beneficiare anche un sostanzioso finanziamento regionale. Il progetto è, allo stato attuale, ancora in corso di approvazione è prevede una spesa di 400 mila euro per la realizzazione di un sistema di quattro pannelli in materiale lapideo e il ripascimento artificiale dell’arenile. A quanto si apprende ancora dal Rapporto Biennale, il bando di gara sarà pubblicato presumibilmente ad inizio novembre 2013.
Infine il Cipe, con la delibera 87/2012, ha destinato un importante finanziamento – pari a 2 milioni e 500 mila euro – al litorale per un intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e di ricostruzione. Si tratta, in sostanza, di una progettazione “definitiva ed esecutiva”.

Nel panorama complessivo l’impressione è che, nonostante l’attenzione dedicata dalle istituzioni politiche – Provincia in primis – e i generosi finanziamenti elargiti, sia mancato nel corso del tempo uno sguardo d’insieme. In sostanza sembra che si sia agito senza un piano specifico, intervenendo senza avere un quadro complessivo rispetto alle politiche di tutela che andrebbero adottate. Alcuni cittadini di Bocale denunciano (e provano, a giudicare dagli scatti fotografici che ci sono stati inviati) che un tratto del litorale è quasi completamente sparito a seguito di un forte scirocco che ha investito la zona un paio di settimane fa. E’ in atto, in buona sostanza, una vera e propria trasformazione del litorale dovuta all’erosione costiera da sud a nord e dal mancato ripascimento naturale (problema quest’ultimo che, denunciano ancora i cittadini di Bocale, è vecchio almeno trent’anni). E certo è che è già in atto un danno ambientale di proporzioni enormi sul quale gli enti e le istituzioni competenti dovranno agire quanto prima. Nel frattempo resta l’amarezza nel constatare come, nonostante le ingenti somme investite, uno dei tratti di spiaggia più imponenti e più belli della zona sia sparito sotto al naso dei residenti e degli affezionati. E di quel pescatore di 70 anni circa, nato e cresciuto in quella spiaggia che non vedrà mai più tornare indietro.

Giulia Polito

 


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