Reggio Calabria. Rosy Canale, la fondatrice e coordinatrice dell’associazione antimafia “Movimento delle donne di San Luca”, agli arresti domiciliari da qualche giorno perché coinvolta nell’ambito dell’inchiesta della Dda reggina, denominata “Operazione Inganno”, con l’accusa di malversazione e truffa, ma non per reati mafiosi, ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la decisione del Gip che ha rigettato l’istanza di revoca degli arresti domiciliari. Lo ha reso noto il suo legale, l’avv. Giancarlo Liberati che ha parlato di ”ingiustificato accanimento”.
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