Nuclei di cure primarie. Imbalzano: “Pronto soccorso al limite del collasso, ma nulla è stato ancora fatto”

Reggio Calabria. “A distanza di quasi un anno dall’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Regionale della mozione n.85 da me presentata e mirata a realizzare i “Nuclei di cure primarie” sul territorio della Provincia di Reggio, quali forme di integrazione della Medicina generale associata con altre figure specialistiche professionali, nulla a tutt’oggi è stato fatto, nonostante i ‘pronto soccorso’ di tutti gli ospedali siano al limite del collasso per la miriade di richieste di interventi classificati “codice bianco”. Lo afferma in una dichiarazione il Presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” del Consiglio Regionale, Candeloro Imbalzano, che, in stretta sinergia con i sindacati di categoria, da tempo chiede di “colmare il differenziale con le altre province calabresi, ormai insostenibile”.
“Eppure – aggiunge il presidente Imbalzano – i risultati esaltanti di analoghe esperienze sui territori cosentino e catanzarese, nonché la possibilità di utilizzare risorse mirate e consistenti, immediatamente disponibili (3.860.000 euro per gli N.p.c. e 1.600.000 euro per le guardie di Medicina pediatrica), avrebbe dovuto stimolare un impegno della Direzione Sanitaria competente, tale da superare eventuali difficoltà ormai ingiustificabili”.
“E tuttavia le indicazioni e le disposizioni del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.18 del 2010 erano state più che chiare e incontrovertibili – asserisce Candeloro Imbalzano – in quanto tendevano al positivo riordino della sanità territoriale, indicando nel potenziamento delle attività sul territorio uno degli strumenti strategici per qualificare il sistema regionale, mettendo al centro di questa attività, da una parte, le esigenze immediate del paziente, dall’altro, il medico di Medicina generale, vero interfaccia delle esigenze degli assistiti”.
“Peraltro, il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 54 – “Linee guida per la definizione degli Atti Aziendali” – aveva individuato e rafforzato nelle strutture distrettuali delle cure primarie, un sicuro riferimento per la gestione complessiva delle patologie croniche e dei pazienti fragili, così come felicemente realizzato a Catanzaro e Cosenza”.
“Da qui, invito pertanto la Direzione Sanitaria dell’ASP 5 di Reggio Calabria a realizzare in modo equilibrato con i soggetti coinvolti, in tempi brevi e superando ormai inaccettabili difficoltà e/o ostacoli, tale progetto in tutti i comprensori della provincia (Piana, Area dello Stretto, Area Grecanica e Locride), atteso che con le risorse già disponibili, potrà coinvolgere fino a centoventi medici di Medicina generale, specialisti ambulatoriali, infermieri e personale amministrativo. Il tutto finalizzato a migliorare l’assistenza sanitaria nella nostra provincia e consci che, nel resto della Regione, questo strumento ha consentito di abbattere gli accessi ai ‘pronto soccorso’ ospedalieri, riducendo i ricoveri impropri fino al 30% della domanda sanitaria”.

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