Palmi. Operazione Due Rosso: false polizze fideiussorie, 5 arresti

Pedopornografia, Polizia Postale

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Palmi (Reggio Calabria). La Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Crotone, rende noto un comunicato stampa della Polizia di Stato che qui riportiamo integralmente, unitamente al personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polcom di Reggio Calabria, diretto dal vice questore aggiunto Giovanna Maria Rizzo, collaborato da operatori del Commissariato di Gioia Tauro e con l’ausilio dei Compartimenti di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, Milano e della Sezione Polpost di Parma hanno dato esecuzione, in data odierna, ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palmi, Giulio De Gregorio, su richiesta del Pubblico Ministero, Gianluca Gelso, nei confronti di (nomi completi omessi per oblio):
L.R., classe 1967,
V.C., classe 1984,
L.N.B., classe 1958,
P.D.A., classe 1970,

indagati in relazione al delitto di cui all’art. 416 commi 1,2,3 comma c.p. per aver partecipato, ciascuno nella consapevolezza della rilevanza del proprio apporto causale e contribuendo a vario titolo alla realizzazione degli scopi del sodalizio criminoso, ad un’associazione per delinquere promossa, diretta ed organizzata da L.R., e con la partecipazione di V.C., L.N.B. e P.D.A., dedita alla commissione dei reati di truffa, falso, esercizio abusivo dell’attività di mediazione creditizia ed intermediazione finanziaria, sostituzione di persona, consumati in pregiudizio di società operanti in diversi settori, per un danno ammontante ad alcuni milioni di euro,

ed alla misura degli arresti domiciliari a carico di
R.P., classe 1968,
in relazione ai reati di cui all’art. 648 bis c.p.

E’ stato, inoltre, disposto il sequestro preventivo di alcuni domini nella titolarità e nel possesso dei destinatari della misura custodiale, utilizzati per la distribuzione di false polizze fideiussorie e per tenere i contatti con i titolari delle società truffate nonché dell’ufficio utilizzato da L.R. e V.C. per tenere i contatti con i titolari delle aziende, stampare le false polizze fideiussorie ed esercitare l’attività di abusiva intermediazione finanziaria.

L’attività d’indagine scaturisce dalla presentazione di una serie di querele presentate dalla Banca Popolare del Mezzogiorno, ed in seguito dalla Banca Credito Cooperativo “Antonello da Messina”, aventi ad oggetto l’emissione di false polizze fideiussorie, stipulate mediante l’utilizzo della carta intestata dei predetti istituti bancari, ed utilizzate da persone fisiche e giuridiche, a garanzia del pagamento di beni mobili, servizi e finanziamenti.

Le indagini, particolarmente lunghe e complesse, hanno consentito di accertare che la base logistica ed organizzativa dell’associazione criminosa era nel territorio di Gioia Tauro, dove risiedono alcuni degli indagati, e dove venivano fabbricate le garanzie false, trasmesse le mail alle ditte truffate ed incassato il provento derivante dal rilascio delle garanzie fideiussorie.
Di particolare rilevo secondo gli inquirenti è la circostanza che L.R. e V.C. sono imputati in altro procedimento, cd. “operazione Easy”, insieme a circa 50 altre persone per reati analoghi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falso e bancarotta fraudolenta. Il danno ammonta approssimativamente ad oltre 3 milioni di euro.

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