‘Ndrangheta. La Dia di Torino confisca beni per 6 milioni ai fratelli Verterano

Torino. In data 27/3/2012, rende noto un comunicato della Dia che qui pubblichiamo integralmente, è stata presentata una proposta di applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, nonché della misura di prevenzione patrimoniale della confisca previo sequestro anticipato si sensi degli artt. 4 e ss Dlgs 159/2011 nei confronti dei fratelli Vincenzo Verterano, 50enne nato a Torino, e Massimo Verterano, 46enne nato a Marina di Gioiosa Jonica (Rc).
E’ stata ricostruita la cronistoria criminale dei fratelli Verterano che li vede, negli anni ’80, affiliati alla famiglia degli Aquino di Marina di Gioiosa Jonica (RC) appartenente al sodalizio Ierinò/Commisso/Coluccio/Pesce. Gli stessi sono stati coinvolti in numerose vicende criminali di levatura internazionale che vedono interessate agenzie investigative quali l’Fbi, la Dea e l’Ice Messicana. Le loro attività delinquenziali hanno inizio in Calabria e proseguono nel capoluogo piemontese con il loro trasferimento definitivo nella provincia di Torino. Nello specifico, i fratelli Verterano sono stati coinvolti in numerose operazioni di Polizia riguardanti il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per coprire e giustificare il denaro provento delle loro attività illecite, gli stessi hanno creato e realizzato in Piemonte attività commerciali che nel concreto non hanno mai prodotto reddito. E’ stato ricostruito il loro patrimonio mobiliare ed immobiliare, costituito da beni loro intestati o di proprietà di congiunti ed affini. Il procedimento si è concretizzato con il sequestro preventivo di tutti i beni individuati e si è concluso con l’emissione del dispositivo di confisca di 3 unità abitative e relative pertinenze, un’autorimessa con relativa terreno utilizzato per attività di demolizione, numerosi appezzamenti di terreno tutti ubicati Torino e provincia, nonché un cascinale con appezzamenti di terreno in Marina di Giosa Jonica (RC). L’ammontare complessivo dei beni risulta essere di circa 6 milioni di euro. Su disposizione del Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Torino, il decreto decisorio è stato notificato oltre che ai proposti anche ai terzi interessati.

Exit mobile version