Bagnara Calabra (Reggio Calabria). La sinistra bagnarese ancora in campo contro la Tares. Teatro della nuova protesta anti tassa sui rifiuti e servizi è stata, nel pomeriggio di domenica scorsa, la sala consiliare di palazzo “San Nicola”. Un’assemblea pubblica per illustrare alla gente come potersi difendere dalla Tares. «Noi siamo pronti per il ricorso», hanno annunciato i rappresentanti del Partito Democratico e di Energia Pulita Sinistra per Bagnara davanti a una nutrita schiera di cittadini.
Nessuna resa ma, anzi, una rinnovata sete di giustizia di fronte agli ultimi eventi: «Nonostante 1600 cittadini di Bagnara – così Pd ed Eps hanno ricordato la raccolta di firme promossa nemmeno tre mesi fa – abbiano chiesto di non aumentare le tasse, in particolare quella sulla spazzatura (la famigerata Tares), i nostri amministratori hanno fatto orecchio da mercante – l’accusa nei confronti della Giunta retta dal sindaco Cesare Zappia – portandole a livelli esorbitanti, a fronte di un servizio vergognoso e non conforme alle leggi». Dunque, alcuni chiarimenti su una comunicazione che ha generato non poca confusione nei cittadini: «Oggi stanno arrivando, a singhiozzo, gli avvisi di pagamento e non solo, come previsto, le somme da pagare sono esorbitanti, ma con un manifesto si sollecitano i cittadini (la maggioranza) che non hanno ricevuto l’avviso a recarsi presso l’ufficio per ritirare i moduli», hanno contestato Pd ed Eps puntualizzando al contempo che «le lettere che stanno arrivando sono solo un avviso, per cui chi non paga non incorre in nessuna sanzione». Detto questo, Pd ed Eps hanno indicato la strada da seguire per salvarsi dalla Tares: «Successivamente (tra circa tre mesi) arriveranno le notifiche per raccomandata, e solo se non si pagherà entro 60 giorni da tali notifiche scatteranno le sanzioni. Noi intendiamo, quando arriveranno le notifiche (ora non si può trattandosi di meri avvisi), ricorrere tramite i nostri legali presso la Commissione Tributaria contro l’Amministrazione comunale».
Francesca Meduri