Campo Calabro (Reggio Calabria). «La necessità di porre ordine nel settore dei tributi nel nostro comune si fa sempre, anche alla luce degli ultimi avvenimenti (emissione di avvisi Tares in assenza di deliberazione di Consiglio, errori nei calcoli delle tariffe, emissione di ruoli a ripetizione relativi ad anni arretrati), più pressante e necessaria». A incalzare la Giunta guidata dal sindaco Domenico Idone è, ancora una volta, il movimento Passione Civile, che interviene su un tema particolarmente delicato e di strettissima attualità. Quello delle tasse comunali, appunto. Se da una parte i cittadini campesi hanno tirato un sospiro di sollievo grazie alla delibera di Giunta indirizzata “all’annullamento in autotutela o alla rettifica o allo sgravio di somme per l’imposta comunale sugli immobili (Ici) per l’anno 2008 anche oltre il termine indicato negli avvisi (sessanta giorni dalla notifica degli avvisi)”, dall’altra sono stati costretti a mettere nuovamente mano al portafogli per pagare l’oramai notissima mini rata Imu. Un balzello che ha fatto storcere il muso a tanti, anche e soprattutto perché si sarebbe potuto evitare. In merito è impietoso il giudizio di Passione Civile nei confronti dell’Amministrazione Idone: «Non sono solo le finanze del comune, ma anche e principalmente i cittadini – denuncia il movimento – a pagare lo scotto di inefficienze, vedi l’ultima odiosa tassa (la cosiddetta mini Imu) che proprio in questi giorni i campesi sono stati costretti a pagare, assieme agli abitanti di altri 14 sfortunati comuni della provincia di Reggio a causa dell’aumento dell’aliquota degli anni precedenti. Aumento al quale il gruppo consiliare di Passione Civile – così il movimento ricorda l’operato dei consiglieri di minoranza Sandro Repaci e Francesco Santoro – si era opposto in Consiglio comunale con il proprio voto contrario dimostrando, conti alla mano che era possibile non procedere all’aumento. In breve abbiamo assistito in questi mesi al consolidarsi nel nostro paese di una vera e propria fiscalità di svantaggio, che vessa i cittadini e mette in ginocchio l’economia locale. Di ciò questa maggioranza – rincara la dose Passione Civile – ha per intero la responsabilità, che deriva da decisioni sbagliate o addirittura dalla mancanza di alcuna decisione. Non sono i funzionari, né gli impiegati, ma è la politica che deve dare risposte, esercitando la doverosa attività di indirizzo e vigilanza sull’azione di questi ultimi. Ci sembra invece che questa vicenda, come altre, sia stata determinata da una attività amministrativa, mai brillante a dire il vero, che è oramai totalmente – stoccata finale verso Idone e squadra – paralizzata ed incapace di fornire le risposte non a problemi complessi, ma bensì persino ai più elementari bisogni dei cittadini».
Francesca Meduri