Reggio Calabria. Rispetto la Tares (tassa comunale sui rifiuti e sui servizi) i comuni della provincia di Reggio Calabria oltre ad applicare aliquote altissime (Reggio Calabria ad esempio risulta la più cara nell’intero panorama nazionale, con in media oltre 500 euro a famiglia), salvo rarissime eccezioni non hanno inteso escludere i soggetti in condizioni di grave disagio sociale ed economico e le organizzazioni no profit da forme di agevolazione o di esonero totale del pagamento della Tares. Contrariamente alla TARSU (in vigore fino al 2012), il nuovo tributo non prevede nell’immediato alcuna riduzione per le fasce deboli e per gli Enti con attività d’interesse sociale, attività che rispondono a bisogni primari dei cittadini, spesso o quasi sempre inevasi dal pubblico. Il tributo agisce indifferentemente tenendo conto esclusivamente dell’ampiezza dell’abitazione e del numero dei componenti il nucleo familiare per cui, paradossalmente, una famiglia numerosa e con un piccolo appartamento, così come lo sono buona parte delle famiglie più disagiate della città, si ritrova a rispondere ad un tributo maggiore di un piccolo nucleo sia pure con una casa di caratteristiche e metraggio superiori. A tutto ciò si aggiunge l’assenza di tariffe specifiche per tutti quei servizi che si prestano al sostegno delle fasce più deboli e povere, assimilabili agli enti ed alle associazioni di volontariato che, d’ufficio, vengono assegnati a categorie assolutamente non rispondenti alla mission che svolgono: ad un’associazione di volontariato a Reggio è stata assegnata, ad esempio, la tariffa per i musei. Purtroppo tutto questo la dice lunga sull’iniquità di un’imposta pensata per sanare debiti non certo riconducibili ai “poveri” di questa città e a chi di loro si occupa. Che “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, non è uno slogan vuoto ma l’art. 53 della nostra Costituzione. Il Forum Provinciale del Terzo Settore chiede quindi con forza ai Comuni che non l’hanno ancora fatto, di definire urgentemente forme di agevolazione ed esenzioni totali per gli enti non commerciali, le ONLUS, le famiglie svantaggiate e le fasce più deboli. Nel frattempo il Forum invita tutte le organizzazioni che svolgono attività sociale di pagare la sola parte statale della tassa, rateizzando il resto in attesa di una possibile riduzione. Gli Enti con crediti non liquidati da parte dei Comuni di tentare la via della compensazione tra crediti e debiti evitando di trovarsi nella strozzante condizione di dover ricorrere al credito bancario per il pagamento dei tributi locali a fronte di crediti pregressi.
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