Reggio Calabria. Il proscioglimento deciso dal gup distrettuale nei confronti di Nicola Rocco Aquino e Domenico Aquino, indagati nell’ambito dell’operazione Metropolis, è il risultato di un’ampia indagine difensiva dell’avv. Francesco Mazzaferro, che ha dimostrato l’estraneità dei due dalle accuse mosse dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria, che riguardavano il reato di intestazione fittizia.
Secondo l’accusa, Nicola Rocco Aquino (cl. 49) sarebbe stato socio occulto e amministratore di fatto delle società “Isca Dream srl” e “Lagano costruzioni srl”, entrambe con sede ad Isca sullo Jonio, nel Catanzarese; e attraverso l’intestazione fittizia alla società “Immobiliare costruzioni turistiche srl”, della titolarità del complesso residenziale “Amusa Mare” di Caulonia, composto da 18 villette quadrifamiliari, per complessivi 72 appartamenti; nonché del complesso immobiliare “Amusa Mare Residential” anche questo sito a Caulonia Marina, in località Vasì-Marmorè.
Mentre per quanto riguarda Domenico Aquino (cl. 73) si ipotizzava che quote sociali della “Isca Dream srl” potessero essere utilizzate ai fini di favorire una presunta intestazione fittizia riconducibile a Rocco Nicola Aquino e al nopote Rocco Aquino (cl. 60), questo rinviato a giudizio.
All’esito delle indagini difensive, l’avv. Francesco Mazzaferro ha rappresentato al gup Carlo Alberto Indellicati, che i due non avevano interposto alcuna società o bene in maniera fittizia, tant’è che da una copiosa documentazione prodotta dal difensore per quanto riguardava in particolare le ditte fornitrici della società di costruzioni “Lagano”, è emerso che si trattava di ditte concorrenti a quelle riconducibili ai prossimi congiunti dei due indagati. Di conseguenza il gup ha disposto il non luogo a procedere per Nicola Rocco e Domenico Aquino, che sono risultati completamente estranei alle ipotesi di reato che li avevano visti coinvolti in maniera inesatta nell’operazione antimafia.