Motta. Emergenza rifiuti: gli ambientalisti si oppongo alla nuova discarica

Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Continua l’emergenza rifiuti in tutto il territorio regionale, ma intanto, fra i cittadini mottesi, soprattutto in quelli residenti a Lazzaro, si è aperto, inevitabilmente, un dibattito, dopo le dichiarazioni, dei giorni scorsi, del sindaco Paolo Laganà, che si era proposto ad ospitare un sito di stoccaggio nel comune di Motta (chiudendo e bonificando l’ area di Comunia), trovando la piena disponibilità (leggi risorse finanziarie) nell’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano. Gli ambientalisti, però, si oppongono. “La discarica di Comunia – dice, ad esempio, Fortunato Praticò, presidente dell’associazione Eureka – ritorna ad essere oggetto di interesse solo perché lo stato di degrado della gestione dei rifiuti, perpetrato per decenni, vuole ancora responsabilizzare la cittadinanza perché si giunga alla risoluzione dell’emergenza. Si torna ad usare il solito metodo del ricatto finanziario ed ecco richiedere e comparire i milioni di euro per mettere in sicurezza e bonificare il sito, a patto che poi lo si renda disponibile ad un nuovo periodo di conferimento dei rifiuti. Ritengo che le forze sociali e politiche si debbano impegnare perché si determini definitivamente la chiusura della discarica con tutte le operazioni di salvaguardia ambientale che la normativa in vigore prevede. La complessa problematica dei rifiuti deve essere affrontata e risolta mettendo in campo tutte le componenti che ad essa confluiscono e con una visione di area vasta. Dobbiamo pretendere che non si faccia gioco della dignità e dei diritti dei cittadini che quotidianamente danno dimostrazione di alto senso civico rispondendo attivamente agli inviti, tasse, per la risoluzione della crisi. Dico sia alla bonifica, si alla messa in sicurezza, si alla chiusura definitiva, senza se e senza ma, della discarica di Comunia”. Si dice “personalmente contrario alla riapertura della discarica a Lazzaro, anche Massimo Cogliandro, presidente dell’Unpli di Reggio: “A mio avviso – sottolinea – anziché parlare di riapertura della discarica occorrerebbe parlare di messa in sicurezza della stessa, senza alcun ‘ricatto’, perché questo sia fatto. Su questo argomento credo che tutti gli abitanti sia di Lazzaro, che di Motta, siano d’accordo. Il problema dei rifiuti non si risolve andando a cercare nuovi siti o riaprendo quelli chiusi, occorre effettuare in maniera seria e costante la differenziata, individuando nel contempo le cosiddette isole ecologiche”. Alla discussione sulla riapertura del sito di Lazzaro interviene anche Vincenzo Crea, responsabile del comitato Oliveto e referente unico dell’associazione Ancadic: “Non si vuol comprendere – è il suo pensiero – che l’unica soluzione al problema dei rifiuti è la raccolta differenziata. Non capisco a cosa possa servire riaprire la discarica di Comunia di Lazzaro. Tantomeno potrebbe contribuire a risolvere lo stato di attuale emergenza, sia perché l’impianto non potrebbe ricevere grossi quantitativi, sia perché lunghi sarebbero i tempi di riapertura, visto che è indispensabile prima procedere alla bonifica e alla messa in sicurezza del sito, anche in considerazione che la sua collocazione, che più volte ha manifestato segni di cedimento, da tempo presenta un alto rischio per la popolazione di Lazzaro Centro. Non capisco come i funzionari della Regione Calabria e il sindaco di Motta non tengano conto di questo grave stato di pericolo a cui è esposta la popolazione”.

Paolo Vacalebre

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