Palizzi (Reggio Calabria). Il Progetto Life Caretta Calabria sta assumendo i suoi connotati. Infatti, il Comune di Palizzi beneficiario coordinatore del progetto, con determina del Responsabile dell’Area Tecnica, Pietro Larizza, ha disposto il trasferimento ai partner, la liquidazione della quota del 40% dell’importo rispettivo assegnato. Stante alle risultanze della determina il finanziamento è stato così suddiviso: somma assegnata al Comune di Palizzi €. 384.578,50, quota anticipata del 40 % € 153.831,40, EuWorks Consulting € 37.137,00(quota anticipata 14.855,00), Comune di Brancaleone € 164.414,00( quota anticipata 65.766,00), Chlora sas € 84.181,00(anticipata 33.672,00), Regione Calabria € 370.210,00(quota anticipata 148.084,00, Legambiente € 261.620,00(quota anticipata 104.648,00), Unical-Università della Calabria € 387.322,00(quota anticipata 154.929,00). Il contributo europeo complessivamente assegnato è di € 675.784,40. Con i finanziamenti in questione l’obiettivo del progetto – si legge nella determina – è quello di “implementare una strategia di conservazione che agisca in maniera complessiva e coerente sulle problematiche e le minacce che riguardano la Caretta caretta, affrontando organicamente le principali cause di disturbo e pericolo per la popolazione nidificante e proponendo un approccio istituzionale e operativo congiunto e coerente fra le diverse realtà e i diversi attori che hanno influenza sugli elementi ed i fattori che compongono il ciclo vitale di questa specie”. Il progetto servirà a dare man forte all’attività di studio e ricerca avviata dal 2000 dall’Università della Calabria e permetterà di avviare interventi sugli habitat della Caretta caretta(spiagge e dune); sulle problematiche causate da attività antropiche(inquinamento luminoso) che disorienta le tartarughe, pulizia meccanica delle spiagge che ne minaccia i nidi permettendo il ripristino di spiagge degradate. Per la protezione dei nidi di Caretta caretta la superficie di ripristino corrisponde a circa 30 ha sulle seguenti aree: Pantano Grande, Torrevarata, Spropoli e Galati. L’azione ha lo scopo di applicare interventi di ripristino e conservazione nella quattro aree d’intervento, che riguarda l’intero sistema dunale e gli habitat ad esso legati. Infine, è previsto il ripristino della morfologia dunale, spesso compromessa dalla formazione di scarpate di erosione che si formano in seguito alle mareggiate invernali che accelerano l’erosione, ostacolando i processi di autoregolazione della duna. Un buon progetto, quindi, che sicuramente avrà una ricaduta positiva sul territorio con grandi riflessi sul piano socio-turistico-ambientale.
Graziella Giordano