Motta San Giovanni. Emergenza rifiuti, Paolo Laganà chiama a raccolta i sindaci per una decisa azione di protesta

Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Slitta ancora la riapertura della discarica di Pianopoli e i rifiuti, ormai, sommergono l’intera Calabria. I sindaci, inevitabilmente, pensano, adesso, a chiudere scuole e uffici pubblici per “emergenza sanitaria”. In moltissimi comuni della regione, cumuli altissimi di spazzatura campeggiano sulle strade e per le vie, in attesa di essere smaltiti, ma ancora non si sa dove. “Quello che si temeva è realtà: in Calabria la spazzatura come arredo urbano”. Usa parole forti – d’altronde, non può fare altrimenti vista la continua emergenza – il sindaco del Comune di Motta San Giovanni, Paolo Laganà. “ La Regione Calabria – sottolinea – arriva, come al solito, in ritardo e dopo decenni di commissariamento, con i nostri Comuni che hanno sborsato centinaia di migliaia di euro all’ufficio del commissario e alla Regione”. “Motta San Giovanni – spiega il primo cittadino Laganà – ha sborsato oltre 800milea euro solo nell’ultimo periodo, affinché trovassero una soluzione ai loro rifiuti: il risultato sono tonnellate di immondizia per le strade”. “Ora – commenta ancora il sindaco di Motta – , si è sulla via del non ritorno. Chiuse Pianopoli e Bucita non ci sono altre discariche che possono sostituirle. Il Piano sui rifiuti della Regione è partito tardi, troppo tardi. Un piano già giudicato insufficiente oltre che inquinante. Si delibera l’apertura delle discariche chiuse e private ma, anche qui si levano proteste”. Sul blocco del servizio della raccolta dell’immondizia che coinvolge, naturalmente, anche il territorio di Motta San Giovanni, e sull’annosa situazione venutasi a creare, il sindaco è vicino ai suoi concittadini “ per tutto ciò – spiega – che, loro malgrado, devono subire”. Alla popolazione mottese Paolo Laganà rivolge “l’invito ad essere ancora ed ancora pazienti, isolando quanti potrebbero rendersi artefici di incendi o atti deprecabili”, assicurando “ogni sforzo per trovare una soluzione all’emergenza e ridare dignità alla nostra comunità”.

Paolo Vacalebre

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