Reggio Calabria. I circoli reggini del Nuovo Centro Destra, quelli nati con una mission prevalentemente culturale, si sono dati un coordinamento sì da costituire una sorta di “Corporation Savante” (come quella ipotizzata da Auguste Compte nell’ambito positivista del diciannovesimo secolo) al servizio della Città Metropolitana dello Stretto. L’obiettivo è quello di riprendere e rimodulare, sfrondandolo di alcune sue componenti, il cosiddetto “Modello Reggio” per modificarlo e adattarlo alle mutate situazioni ed esigenze. Costituiti da strutturati professionisti reggini, il primo di questi circoli, denominato “Città Libera”, è coordinato da Vincenzo Vitale. Città Libera ha il compito di rielaborare il tema delle libertà individuali e delle autonomie municipali ipotizzando un sistema di governance metropolitana multipolare che possa essere adattato al territorio provinciale reggino poco coerente e debolmente infrastrutturato. Il tutto con l’occhio rivolto alla necessaria futura integrazione con la città metropolitana di Messina e al possibile allargamento dell’Area dello Stretto a Vibo Valentia con la sua costiera tirrenica. Il secondo circolo è stato titolato “Società Aperta” ed è coordinato da Giuseppe Ferreri. Avrà uno specifico riferimento nel pensiero liberale di Karl Popper e nella sua concezione di società aperta. Un terzo circolo, denominato “Eleutheria” e coordinato da Daniela Ferrari, analizzerà da un angolo di visuale femminile le tematiche politico-sociali del nostro territorio. Il quarto è costituito da giovani professionisti che, riuniti nel circolo “Democrazia e Libertà” coordinato da Antonio Vitale, apporteranno il loro punto di vista alle riflessioni sul futuro assetto della città. È in corso di costituzione un quinto circolo, “Aletheia”. Sarà guidato da un esperto urbanista e darà un contributo prevalentemente tecnico al disegno culturale, comune ai citati circoli, di adattare il rivisitato Modello Reggio al territorio provinciale reggino in ottica metropolitana. Parole chiave della rielaborazione teorica di questi circoli saranno: 1) laicità (indipendenza di pensiero da ogni condizionamento politico-ideologico o etico-religioso); 2) liberalismo (limitazione dell’intervento pubblico con promozione della libertà e creatività individuale); 3) riformismo (modifica graduale dell’esistente senza brusche cesure o utopici progetti olistici). Mentre i concetti guida dell’operatività saranno: 1) autonomia (oltre il senso etimologico di darsi le regole da se stessi: libertà di scelte finalizzate al proprio maggiore interesse); 2) pragmatismo (conoscenza obiettiva della realtà come strumento di un’efficace e utile azione su di essa); 3) glocalismo (promozione di tradizioni e culture locali in un’ottica di integrazione economica e politica); 4) sincretismo (capacità di accogliere e assimilare idee e proposte provenienti da altre associazioni o anche da schieramenti politici diversi). Questi circoli, che non si propongono come meri coagulatori di interessi elettorali, concretizzano un modo nuovo di fare politica che, anche stabilendo sinergie su singoli punti programmatici con movimenti e associazioni non politiche o di orientamento politico diverso, sia in grado ricercare il maggiore interesse della collettività portando avanti con decisione e fermezza la propria visione di bene comune. Andare oltre la miope visione elettoralistica della politica significa anche non subire lo “spirito del tempo” ma esserne il giudice; significa riuscire a far propria l’etica dell’accoglienza; significa promuovere la propria idea di interesse comune comunicando, coinvolgendo e, infine, condividendo; significa ottenere il consenso solo con la forza delle proprie idee. È questa la politica di cui ha bisogno Reggio ed è questa la politica che i citati circoli del Nuovo Centro Destra reggino si propongono di fare.
Vincenzo Vitale
Presidente circolo culturale NCD Città Libera