Aprire una nuova compagine di Governo per rilanciare la credibilità del nostro Paese, riacquisire la fiducia degli italiani, la speranza di realizzare fatti concreti discutendo dei bisogni delle fasce sociali deboli, dimenticate da una politica troppo autoreferenziale è l’approccio necessario che dovrà vederci protagonisti nel prossimo futuro di una fase diversa ma innovativa, tale da caratterizzare l’agenda politica del nostro paese con un governo propriamente socialdemocratico che sia forte e credibile anche agli occhi dell’Europa. Il tema delle riforme è al centro di questa discussione che non può ammettere ne frenate ne occhi bendati dinnanzi a determinate questioni che concretamente riguardano il nostro paese. Il problema dell’utilizzo, della produzione e della vendita delle droghe leggere non può essere sottaciuto e va affrontato con il coraggio di una forza politica che ambisce ad aprire un ciclo politico di cambiamento. Serve avviare un percorso innovativo e riformista di conoscenza e informazione del tema in oggetto partendo dai primi gradi di istruzione; parimenti sarebbe opportuno normare tutti i processi che attengono la legalizzazione delle droghe leggere in modo da colpire al cuore le cosche che proprio tramite lo smercio clandestino di queste sostanze foraggiano le loro attività criminose. Secondo gli studi del prof Marco Rossi circa 5.5 miliardi di Euro sarebbe il ricavato da imposte che si genererebbe dalla vendita della Cannabis, numeri importanti che in un periodo di crisi economica internazionale sarebbero un tocca sana per le nostre tasche. Dobbiamo ammettere in modo chiaro che oggi le politiche di repressione e criminalizzazione hanno nei fatti fallito. Il fallimento di questo tipo di approccio è stato certificato anche da quanto emerso dal “Global Commissiono on Drug Policy”, pool di esperti guidato da Kofi Annan che ha esaminato la questione a livello internazionale.Non possiamo bendarci gli occhi e pensare ad un mondo immaginario, serve essere pratici e concreti e credo che un approccio legislativo coraggioso potrebbe essere la via maestra per avviare un percorso di riforme valorose che potrebbe riguardare importanti settori del nostro paese.
Eludere e temporeggiare su questo tema significherebbe cadere nel gioco di chi, attraverso il traffico illecito di stupefacenti costruisce il proprio percorso di sostentamento ai danni dell’intera collettività. I dati in nostro possesso, che derivano da una ricerca dell’Onu descrivono l’Europa come il continente dove l’uso di droghe si è maggiormente intensificato negli ultimi anni. Jeffrey Mirron dell’Università di Harvard insieme ad altri 300 economisti ad esempio rinforza la campagna contro la criminalizzazione delle droghe leggere stimando addirittura in 13,7 miliardi di dollari tra risparmi e tasse. L’Eurispes ci fornisce un quadro tragico con entrate derivanti dal traffico di droga, di cui un terzo esclusivamente dal traffico di marijuana, che tocca cifre che si aggirano intorno ai 30 miliardi di euro. La pronuncia di incostituzionalità della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana relativamente alla Fini/Giovanardi, nonostante sia stata la Giurisprudenza e non la politica a fermare questo disastro, ci fornisce un enorme assist relativamente alla necessità di intervenire subito si questa delicata questione.
Relativamente a questo è palese che bisogna intervenire : serve una intervento normativo che colpisca in modo forte i profitti del narcotraffico ma che consenta , regolamentato dallo Stato, produzione e consumo delle droghe leggere in modo tale da restituire ai cittadini e agli operatori sanitari piena libertà terapeutica e diritto alle cure. L’Italia, potenzialmente, visto il suo ambiente e paesaggio sarebbe tra i paesi più indicati alla coltivazione il che regolamenterebbe, se previsto dalla legge, un mercato in netta espansione e che viene stimato nel totale a 2.34 miliardi di dollari. Per cambiare gli assetti sociali ed essere realmente riformisti va concretizzata una rivoluzione generazionale che ci porti a pensare a processi di liberalizzazione che se ben governati possono produrre un utile sociale ed economico. Serve reintrodurre la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, serve potenziare le strutture di prevenzione e terapia. Alla legalizzazione delle droghe leggere, con lo Stato che garantisca il monopolio delle stesse, in modo tale da evitare speculazioni ,attraverso un controllo mirato della vendita solo ai cittadini maggiorenni ed in luoghi adatti e con licenza, va affiancato un percorso di informazione, sensibilizzazione e una cultura di prevenzione dall’utilizzo delle droghe pesanti e dagli effetti nefasti che possono produrre. Il nostro tempo è adesso e noi attraverso un processo graduale saremo in prima linea in questa sfida di libertà ma soprattutto di legalità.
Giuditta Pini
Parlamentare Partito Democratico
Antonino Castorina
Responsabile Esteri e Legalità – Segreteria Nazionale Giovani Democratici