Cosenza. Dopo quasi cinque ore di dibattito il Consiglio comunale, presieduto da Luca Morrone e chiamato a discutere, in seduta straordinaria aperta, sull’ordine del giorno presentato da 25 consiglieri (primi firmatari i consiglieri Andrea Falbo e Roberto Bartolomeo) avente ad oggetto la questione rifiuti nella città di Cosenza, ha approvato un documento con undici voti a favore e tre contrari. Il documento ha riportato il voto favorevole dei Consiglieri comunali Michelangelo Spataro che lo ha illustrato, Massimo Commodaro, Massimo Bozzo, Francesco Spadafora, Luca Morrone, Francesco Caruso, Fabio Falcone, Francesco Perri, Luca Gervasi, Francesco De Cicco e Pierluigi Caputo. Contrari i consiglieri Marco Ambrogio, Giuseppe Mazzuca e Mimmo Frammartino. Questo il testo del documento:
Il Consiglio Comunale
- Vista la situazione emergenziale venutasi a creare in città con il blocco per circa 35 giorni (parzialmente consecutivi) dei conferimenti in discarica che di fatto ha bloccato conseguentemente la raccolta dei rifiuti;
- Considerato che tali emergenze accadono sia per una mancata programmazione regionale efficiente, caratterizzata da un ventennio di spreco di risorse senza una moderna soluzione al problema; sia per l’assenza – nelle passate gestioni amministrative – dell’adozione del metodo della raccolta differenziata, che è l’unico modo per ridurre il volume dei rifiuti che finisce in discarica;
- Considerato che, sulla base del riparto delle competenze, spetta legislativamente alla Regione individuare i siti presso i quali conferire l’indifferenziato, mentre ai comuni spetta il mero obbligo della raccolta, dovendo questi conferire poi l’indifferenziato nei siti indicati dall’ente regionale;
- Preso atto che questa Amministrazione ha avviato nel 2011 il sistema della raccolta differenziata, ad oggi giunta alla quota del 41,6% (Dati My Sir Comuni Ricicloni);
- Che contestualmente ha proposto alla Regione, chiedendone apposito finanziamento, la costruzione nel proprio territorio di un Centro di Riciclo e Recupero dei materiali secchi differenziati, al fine di valorizzarli e trasformarli in risorsa, attraverso una migliore selezione e imballaggio;
Tutto ciò premesso
- Riconosce al Sindaco ed all’Amministrazione comunale il raggiungimento di obiettivi progressi nella gestione del ciclo dei rifiuti, attraverso un sistema di raccolta differenziata spinto che ha avuto il pregio di mitigare le dannose conseguenze dell’emergenza appena superata, nonché in relazione ad eventuali emergenze future che dovessero scaturire dall’esaurimento della ricettività dei siti individuati, per competenza esclusiva, dalla Regione;
- Sollecita il Sindaco e l’Amministrazione a completare la copertura in tutto il territorio del sistema Pap, anche attraverso la veloce realizzazione di almeno 3 Crc (Isole Ecologiche), oltre a quello previsto a Donnici, in modo da fornire un utile servizio ai cittadini che potranno recarvisi agevolmente per depositare materiali già differenziati in cambio di sconti sulla tassa sui rifiuti e/o altri benefici economicamente valutabili;
- Invita il Presidente della Regione Calabria e la sua Giunta a rivalutare e accogliere la richiesta di finanziamento di un Centro di Riciclo e Recupero dei rifiuti nella Città di Cosenza, sulla scia del fatto che tale opzione è innegabilmente un punto di progresso sul tema in questione.
Nel corso della seduta che ha registrato l’assenza di rappresentanti della Regione, per la concomitante seduta del Consiglio Regionale e la presenza, tra gli invitati, del Sindaco di Celico Luigi Corrado, del Sindaco di Rovito Felice D’Alessandro e di una nutrita rappresentanza del Comitato Ambientale Presilano, è intervenuto anche il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Occhiuto ha espresso apprezzamento per l’intervento di Italo Romano, delegato del Comitato Ambientale Presilano sottolineando come la prerogativa dell’Amministrazione comunale di Cosenza sia proprio quella di perseguire la politica dei rifiuti zero. “Per fare questo abbiamo – ha detto Occhiuto – avviato da subito la raccolta differenziata porta a porta e convinto il soggetto gestore a rimodulare il contratto. Abbiamo, inoltre, progettato e programmato un centro di riciclo dei materiali. Non abbiamo ottenuto dalla Regione il finanziamento, ma ripresenteremo il progetto, atteso che da qualche segnale la Regione sembra aver dato la sua disponibilità. Oltre all’Isola ecologica di Donnici abbiamo in mente anche la realizzazione di altri tre Crc.” Poi il Sindaco Occhiuto si è soffermato sui risultati della differenziata. “Nel 2011, quando siamo arrivati, la raccolta era sotto zero. Ora siamo al 41,6%, un risultato che consideriamo eccezionale. Possiamo pertanto affermare che in questa città si pratica concretamente e non a parole la politica dei rifiuti zero. Certo non esistono soluzioni magiche, né macchine delle meraviglie che trasformano i rifiuti in prodotti virtuosi, anche perché tutti i processi di trasformazione sono o termici o chimici e quindi inquinano l’ambiente circostante. Noi concorriamo all’obiettivo di sostenibilità del nostro pianeta e siamo, dunque, contrari alle mistificazioni e alle strumentalizzazioni.” Quindi Occhiuto ha parlato di responsabilità. “Ci sono responsabilità del passato, della Regione. E’ stato speso più di un miliardo di euro per non fare nulla. Il problema non è certo dell’ultimo anno, ma le responsabilità vanno molto al di là. Non ci si illuda che in pochi mesi – ha aggiunto Occhiuto – si può risolvere il problema. Lavorando con le idee chiare occorrono almeno due anni e mezzo o tre. E’ un problema complessivo da cui non si esce con facilità. La Regione Calabria ha le sue colpe che risalgono a 20 anni fa, ma ci sarà anche qualcuno che avrà fatto delle discariche di cui adesso paghiamo le colpe. Cerchiamo di chiarire meglio. Sicuramente queste responsabilità non sono di questa Amministrazione, noi abbiamo già fatto passi in avanti inimmaginabili, nel passato non è stato fatto nulla. Le soluzioni al problema, anche quelle alternative, devono vederci tutti insieme. La politica dei rifiuti è stata fatta sinora dai soggetti gestori che hanno strumentalizzato le scelte e creato le emergenze. Non c’è né una logica politica né tecnica, ma solo una logica affaristica che abbiamo denunciato a chiare lettere. I responsabili sono sul territorio, non è solo la Regione.”