Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Raccolta differenziata dei rifiuti, “il nostro porta a porta un esempio per gli altri Comuni e una soluzione al degrado e all’inciviltà”. L’intervento di Paolo Laganà, sindaco del Comune di Motta San Giovanni, attraverso il sito internet, “vuole essere il contributo di una comunità alla gestione del problemi rifiuti”, ed è “frutto dell’esperienza, per molti aspetti non facile, maturata in questi anni”. E “vuole essere anche motivo di costruttiva discussione tra quanti quotidianamente si trovano a gestire un sistema complesso”, qual è, appunto, quello dei rifiuti. “Se la Città di Motta San Giovanni – scrive Laganà – non vive il drammatico disagio di gran parte dei centri della nostra regione, Reggio Calabria in primis, ci sarà pure un motivo? E certamente non è perché la nostra è una comunità più piccola e, quindi, più ‘facilmente gestibile’, né perché si tratta di un caso fortuito”. Da tre anni, il Comune di Motta svolge sulla quasi totalità del complesso territorio comunale, il Porta a Porta, “ovvero raccogliamo i rifiuti direttamente nelle case dei cittadini i quali, però, sono obbligati al rispetto di alcune semplici regole, tra cui quella di differenziarli, intendendo tale importante fase non come mero obbligo di legge, bensì come possibilità concreta di tutela e salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo”. E, quindi, “aver tolto dalle strade i tradizionali cassonetti, salvo che per alcune postazioni periferiche dove risulta impossibile e costoso svolgere un servizio alternativo, ha consentito in primo luogo di eliminare lo spettacolo dei rifiuti sulle strade o di ‘parcheggiare temporaneamente’ i rifiuti che, per cause superiori come ad esempio le recenti chiusure delle discariche calabrese, non si riuscisse a raccogliere secondo calendario: in tal modo la cittadinanza contribuisce in forma ordinata e civile, utilizzando propri spazi abitativi quali ambiti di riserva”. Con la raccolta porta a porta, sebbene ancora tanta strada va percorsa, si riesce a distinguere, a separare i rifiuti, a conferirli in appositi contenitori: “un tangibile segno di grande civiltà – spiega il sindaco di Motta, sinonimo di forte consapevolezza che denota anche un atteggiamento positivo nei confronti di noi stessi e dell’ambiente. Questo è in gran parte avvenuto nella nostra città ed è lungo questa direzione che vogliamo e dobbiamo continuare”. Sempre il primo cittadino Laganà, invita “a rafforzare il sistema di raccolta differenziata, innanzitutto con una migliore separazione dei rifiuti”, mentre conferma l’impegno del Comune “ad eseguire controlli mirati per verificare il rispetto dei reciproci obblighi, ivi compreso quelli assunti contrattualmente dal gestore del servizio”. Afferma, ancora, Laganà: “Non abbiamo altra via alla differenzazione delle diverse matrici di rifiuto, anche perché tutto ciò, oltre che un preciso obbligo di legge, costituisce un risparmio per il Comune e, quindi, anche per il cittadino”. E spiega: “A luglio la discarica di Pianopoli sarà piena rifiuti e la Calabria, anche perché l’intera provincia di Cosenza non intende smaltire i rifiuti sul proprio territorio, subirà l’ennesima emergenza. Dobbiamo attrezzarci per tempo producendo minori quantità di rifiuto e per fare questo non rimane che differenziare e conferire plastica, vetro, carta e cartone, nei centri di raccolta alternativi alle tradizionali discariche. Una non corretta organizzazione e gestione dei rifiuti comporterà inevitabilmente un aggravio consistente delle somme attualmente pagate per la gestione del servizio. Stiamo conducendo una battaglia di civiltà ed anche di risparmio economico nel momento in cui, così come avvenuto di recente, chiediamo alla Regione Calabria di far pagare meno quei Comuni che riciclano e far pagare di più quanti si ostinano a produrre rifiuti indifferenziati. Una regola elementare che premia quanti si rendono protagonisti di un cambiamento a favore dell’ambiente. Ecco perché Il contributo che tutti possiamo dare riveste un ruolo fondamentale per migliorare la qualità della nostra vita.” Il Comune di Motta intende rilanciare: “Se il modello da noi praticato – dice il sindaco – venisse accettato da altri Comuni o avviato quantomeno in alcune zone di Reggio, ad esempio in quelle a noi prossime, Bocale, Pellaro (dove sarebbe molto facile svolgere il servizio in presenza di una maglia urbana concentrata) od anche nella Vallata del Valanidi, piuttosto che nel vicino Comune di Montebello Jonico, siamo convinti che un effetto domino si darebbe vita su gran parte del territorio reggino”. “La sfida di prospettiva – sottolinea infine Paolo Laganaà -, anche se non abbiamo molto tempo a nostra disposizione, è mettere in campo modelli pratici ed attendibili da autentica Città Metropolitana, tali da costituire un segnale forte e tangibile per la gente ‘costretta’, a quel punto, ad adeguare comportanti e stili di vita”.
Paolo Vacalebre