Reggio Calabria. E’ del 14 Gennaio l’ultimo tentativo di “svendere” all’asta il Villino Benassai, un altro pezzo di Storia e Cultura di cui il Comune di Reggio vorrebbe privarsi per “fare cassa” (320 mila euro) e mettere qualche pezza alla voragine finanziaria di 700 mln di euro, certificata dalla Corte dei Conti, come espressione di 10 anni di scellerata amministrazione. E’ grave, tuttavia, che si metta in vendita il Villino Benassai o il Miramare nella totale indifferenza di una città ormai privata pure della sua stessa dignità senza riuscire a produrre alcuna reazione di indignazione civile. Questa situazione rende impotenti ed immobilizza la coscienza. Lancio la proposta di un progetto, aperto a tutti gli operatori con contributi professionali a “costo zero”, che si faccia carico di censire questi Beni Culturali di interesse collettivo e li trasformi in una vera e propria “rete” che restituisca loro identità, preservazione e fruizione. La valorizzazione delle nostre risorse e l’economia turistica meritano interventi e pianificazione con “scienza” e non solo buoni intenti. Si potrebbe creare una Fondazione , a partecipazione mista pubblico-privato, dal nome “Reggio salva Reggio” con un lancio on line di una campagna di crowd-funding per un progetto che rimetta al centro della rinascita di questa città la Cultura come strumento di trasformazione civile ed economica della nostra comunità. Il nostro illustre Benassai fu noto artista di fine ‘800 operante nella “pittura” ma anche nel settore delle “maioliche” divenendo addirittura direttore della Ginori di Firenze con opere da lui realizzate oggi esposte al Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia. Lo stesso Benassai fu pittore di prestigio e molti suoi dipinti furono esposti poi al Museo dell’Accademia di Firenze. Possibile che Reggio voglia annullare ogni forma di traccia storico-culturale locale e dei suoi più illustri esponenti valorizzati sistematicamente in altre città o, addirittura, nazioni? Il Villino Benassai deve assolutamente essere “congelato” come bene storico-culturale “collettivo” e patrimonio di tutta la città. Nessuna crisi giustifica e potrà mai giustificare la svendita della propria storia e della propria identità. “Reggio salva Reggio” divenga realtà a partire dall’esclusione immediata, dalla lista dei beni comunali messi in vendita, di ex Hotel Miramare e Villino Benassai oltre che di qualsiasi altro bene riconducibile alla connotazione di “patrimonio collettivo”. Intervengano immediatamente Università, Sovrintendenza ai bb.cc.aa. ed, il Ministro ai beni Culturali stesso. Basterebbe, d’altronde, una firma dei Commissari. Il “buco” finanziario di Reggio, piuttosto, sia colmato con la messa in vendita dei beni patrimoniali di chi lo ha causato.
Filippo Sorgonà
Operatore Culturale