Brancaleone. Approvato il progetto assistenza alle persone disabili e anziane

Brancaleone (Reggio Calabria). Una boccata d’ossigeno per 18 lavoratrici di Brancaleone in un momento in cui la crisi economica è scesa sotto il livello di guardia. Anche se il corrispettivo mensile può sembrare come una goccia d’acqua in un oceano (€ 360,00 lordi) per gli otto mesi cui sono utilizzati le operatrici assistenziali è sempre un aiuto economico che torna comodo specialmente per le fasce più deboli. A perfezionare l’atto amministrativo ci ha pensato il Rag. Salvatore Lipari, Responsabile del servizio, il quale con apposita determina ha individuato chi sono i soggetti beneficiari. L’atto rientra nel Progetto “Assistenza alle persone disabili e anziani non autosufficienti” ed è relativo ad un finanziamento ad “hoc” per un importo di Euro 57,000,00. Il progetto era stato approvato a suo tempo dalla Giunta Comunale di Brancaleone e mirava a creare una migliore qualità di vita e di servizi per le persone anziane e disabili. Con l’atto in questione, l’Amministrazione Comunale della cittadina jonica reggina intende realizzare progetti inerenti l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, i servizi di assistenza domiciliare rivolti a persone disabili e l’erogazione di aiuti economici integrativi dei costi sostenuti dalle famiglie che provvedono in proprio all’assistenza dei propri familiari. Il finanziamento era finalizzato a sostenere le spese per l’assunzione di n.18 operatori per 8 mesi a € 360 lordi mensili per l’assistenza a n. 36 anziani o disabili nonché l’erogazione di aiuti economici per i disabili con patologie gravi per i quali la famiglia sostiene costi per terapie specifiche. Spulciando tra le pieghe del progetto, a suo tempo formulato dal Comune jonico, si possono individuare quali potevano essere le azioni idonee a sostenere l’inclusione sociale di anziani e disabili non autosufficienti mediante assistenza domiciliare o aiuti economici integrativi dei costi sostenuti dalle famiglie che provvedono direttamente, o tramite aiuti esterni, all’assistenza dei propri familiari evitandone l’istituzionalizzazione. “L’invecchiamento – scrivevano gli amministratori comunali – interessa ed interesserà una fascia sempre più ampia di popolazione in crescente aumento, laddove l’assistenza domiciliare e la cura della persona rappresenta una realtà in costante evoluzione, caratterizzata da una forte domanda e da un’offerta spesso insufficiente. Negli ultimi anni per ragioni varie, si è andata diffondendo sempre più nelle famiglie la volontà/necessità di accudire l’anziano, non più pienamente autosufficiente, o la persona disabile all’interno delle mura domestiche. Inoltre – si leggeva ancora nel progetto – è emerso che tra i disabili censiti ci sono anche bambini in tenera età e giovani che, per le particolari e gravi patologie di cui sono affetti, vengono accuditi direttamente dalle famiglie, le quali sostengono spese costose. Pertanto – evidenziava il progetto – l’Amministrazione Comunale oltre che avviare sul proprio territorio l’assistenza domiciliare a favore di anziani e disabili che, negli anni precedenti ha riscontrato esiti positivi sul territorio comunale si è rivelato idoneo a favorire l’inserimento lavorativo di una fascia di popolazione debole, intende erogare dei contributi economici in favore di alcuni disabili tra cui bambini e ragazzi, che sono accuditi dai familiari i quali per le patologie di cui sono affetti hanno bisogno di assistenza specifica”.

Agostino Belcastro

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