Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Sull’assistenza sanitaria nel comune di Motta San Giovanni, si sta facendo “un altro piccolo passo in avanti”. Lo sostiene Vincenzo Crea, responsabile del comitato Torrente Oliveto e referente dell’associazione Ancadic. “Nei giorni scorsi – scrive Crea in una nota stampa – , a seguito delle numerose segnalazioni e denunce fatte agli organi responsabili da parte delle nostre associazioni, sono iniziati i lavori di manutenzione presso il poliambulatorio di Motta centro. La struttura si presenta in cattive condizioni, come già evidenziato nelle precedenti segnalazioni: gli ambulatori sono umidi, freddi, privi di riscaldamenti (neanche una stufetta). I pazienti che devono sottoporsi alle visite cardiologiche e pneumologiche devono spogliarsi con rischi e disagi facilmente comprensibili. L’ambulatorio di guardia medica è privo di garze, cerotti, materiale per medicazioni, filo di sutura etc. Chi lo dovrebbe fornire? Il Comune”. Aggiunge ancora Vincenzo Crea: “Da circa dieci anni la struttura sanitaria del nostro comune versa in condizioni ‘preoccupanti’ di abbandono. Si sono perse, anche per disattenzione degli amministratori locali, numerose branche specialistiche: allergologia, oculistica, medicina legale e numerosi servizi: spirometrie”. Sotto questo aspetto, quindi, a sentire Vincenzo Crea, per rendere il poliambulatorio funzionale ed adeguato alle necessità dei numerosi utenti di Motta e del suo comprensorio “sarebbe necessario, il ripristino delle branche specialistiche perse e l’assegnazione di nuove: endocrinologia, reumatologia, vista la considerevole incidenza di tali patologie nel nostro paese. Inoltre, è opportuno ripristinare il servizio di medicina legale per il rilascio dei certificati per il rinnovo del porto d’armi e per la patente di guida e sarebbe necessario destinare alla struttura un’ infermiera, dato che il poliambulatorio non può funzionare per legge senza tale figura professionale e l’unica che vi operava è andata in pensione nel 2003 e non è stata rimpiazzata”. Ed ancora, Crea sollecita “l’utilizzo del centro cardiorespiratorio per le funzioni per le quali è stato progettato ed edificato”, ed utile “sarebbe il ripristino del servizio prelievi presso l’ufficio sanitario di Lazzaro, e per evitare gli sprechi soprattutto in questo particolare momento di ristrettezze economiche che sta attraversando in particolare la nostra regione, sarebbe opportuno trasferire l’ufficio sanitario di Lazzaro presso la delegazione municipale, o si ritiene privilegiare le strutture private?”.
Paolo Vacalebre