Reggio Calabria. “Hempatia” recitava l’insegna di un esercizio commerciale di prossima apertura in via De Nava. Dentro avrebbero dovuto vendere sigarette elettroniche. E invece è andato tutto in fumo, come sigarette vere, tutto distrutto dal fuoco provocato dalla deflagrazione di liquido infiammabile. I residenti della zona hanno udito distintamente almeno due esplosioni, ma quasi sicuramente si è trattato della deflagrazione dei fumi di liquido infiammabile, probabilmente benzina, versato nei locali dell’esercizio commerciale. Di certo c’è che la pesante porta principale del negozio, in ferro e vetro, è stata catapultata a qualche metro di distanza, sul selciato. Panico per un medico, che al momento dell’incendio, intorno alle 23.30, si trovava nel suo studio medico, ubicato esattamente al piano superiore dell’esercizio commerciale. Il professionista era passato da poco dal suo studio, per mettere a punto delle carte, come ogni volta aveva aperto le finestre. Questo gli ha evitato che i vetri si infrangessero. Quando si è accorto dell’incendio ha avuto il tempo di chiudere le imposte, respirando un po’ di fumo nero, ed è sceso di corsa dalle scale, guadagnando il portone d’uscita della palazzina, con gran sollievo per i residenti, che si erano accorti della presenza del medico al piano superiore, avendo visto le luci accese. “Tentavo di telefonare a mio fratello, che abita qui accanto, per sapere se sul davanti c’erano fiamme o se potevo uscire dalle scale, ma non mi rispondeva. Ho anche provato a chiamare il 113 – ha raccontato ancora scosso – ma nella concitazione ho sbagliato numero”. Soccorso da un’ambulanza del 118, il medico ha riportato solo una grande paura. Fortunatamente quindi nessun ferito. Danni sono stati riportati anche dalla pizzeria adiacente, il “Vesuvio”, che ha subito l’annerimento delle pareti e qualche mattonella saltata. Ma non è certo distrutta, come invece è capitato all'”Hempatia”. Sul posto i primi a giungere sono state le Volanti e i Carabinieri, subito dopo i Vigili del fuoco, intervenuti con due partenze. Ai pompieri è bastato poco per avere ragione delle fiamme. Dopo è iniziato il lavoro della Polizia Scientifica, dell’artificiere del XII Reparto Mobile e degli investigatori della Squadra Mobile, diretti sul posto dal dirigente della Sezione antiracket, Francesco Giordano. L’ipotesi è che gli attentatori siano entrati dal retro del locale. Prosegue quindi la scia criminale che sta mietendo bar ed esercizi commerciali. Nonostante l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio voluta dal prefetto Claudio Sammartino.
Fabio Papalia