Staiti. Approvato schema di convenzione con l’Ente Parco dell’Aspromonte per il “percorso dei monasteri bizantini”

Staiti (Reggio Calabria). Approvato dal Comune di Staiti lo schema di convenzione con l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte per la concessione del finanziamento per il “percorso dei monasteri bizantini nel Parco Nazionale dell’Aspromonte” per un importo di euro 70.000,00. Il finanziamento è stato concesso in base al progetto preliminare redatto dall’arch. Bruno Doldo, Responsabile dell’Area Tecnica del Comune, avente per oggetto “Staiti, Storia e Cultura­Percorso dei monasteri bizantini in Calabria”. Lo scopo è quello di valorizzare il territorio dell’Aspromonte attraverso una serie di percorsi nei luoghi di maggiore pregnanza della cultura, dell’arte e della liturgia bizantina. Infatti, nel territorio comunale di Staiti esiste una cultura bizantina attraverso la testimonianza di un monumento che è l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, situata in località Badìa(appunto Abbazia),una perla di straordinaria bellezza architettonica riconosciuta Monumento Nazionale di stile bizantino normanno risalente all’XI secolo. L’Abbazia di Santa Maria di Tridetti presenta molte analogie strutturali con il Monastero di S.Giovanni Therestis. Rappresenta un gioiello unico per la mirabile convergenza di motivi architettonici di diversa derivazione, con elementi greci, bizantini ed islamici perfettamente equilibrati. L’Abbazia fu scoperta nel 1914 dall’archeologo Paolo Orsi che ne fissò l’origine al XI secolo ed accettò l’ipotesi di un piccolo tempio preesistente. Infatti si ipotizza che sulla stessa area sorgesse un piccolo tempio edificato dai Locresi Zephiri nel V­VI sec. a.C., allo scopo di ringraziare il Dio Nettuno per averli salvati da una tempesta. Tale ipotesi è suffragata dal ritrovamento, nei pressi dell’attuale chiesa, di una moneta recante l’immagine di Nettuno col tridente. I Basiliani si impossessarono del tempio preesistente tra il VII e VIII sec., trasformandolo in una chiesa greca in onore della Madonna del tridente, con chiara allusione alla divinità del mare, poi divenuto Tridetti.  “La Calabria – afferma Orlando Sculli, di Brancaleone, noto esperto del territorio – fu prospera e al centro di attività culturali notevoli e con i suoi quattrocento monasteri circa, centri di cultura superiore, la nostra regione fu una delle aree più culturalmente avanzate di tutta l’Europa, con un benessere sicuramente diffuso ovunque. Di questo sono muti testimoni, i resti di infinite chiese e luoghi di culto, che ornarono la nostra terra. La Calabria non ebbe Medioevo, inteso come periodo di arretramento culturale, fintanto che ci furono i bizantini, non conobbe il feudalesimo, con le forme di sottomissione ai feudatari. Esso giunse più tardi, con l’arrivo dei normanni, che imposero il modello tipico della Francia” .La Chiesa ha pianta basilicale a tre navate e con tre absidi. Fu un’importante Badia del periodo normanno, dotata di laute rendite ed abitata dai monaci. Dopo il 1500 venne travolta dalla decadenza che trascinò le comunità basiliane verso il definitivo declino. Oggi presenta al visitatore la testimonianza del passato ed offre ai pellegrini greco­ortodossi la possibilità di venerarne le pietre sacre. Recentemente è stato elaborato dal Comune di Staiti un progetto preliminare conservativo e riuso dell’Abbazia con l’obiettivo di riportare il prestigioso monumento ai fasti del passato. Infine, sempre su finanziamento dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, quanto prima, sarà inaugurato il Museo dei Santi Italo­Greci con lo scopo di richiamare l’attenzione sui temi della fede e della pietà popolare, temi particolarmente cari alla comunità staitese.

Agostino Belcastro

Exit mobile version