Catanzaro. Il presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone è intervenuto, con una nota, sul ventilato trasferimento degli Uffici dell’Amministrazione penitenziaria per la Calabria da Catanzaro a Lamezia Terme: “Mi sarei aspettato che il ventilato trasferimento, da Catanzaro a Lamezia, degli Uffici dell’Amministrazione penitenziaria per la Calabria, non diventasse un terreno di scontro campanilistico. Difendendo le prerogative del Capoluogo di regione e della Città di Lamezia Terme, come ha fatto il sindaco Sergio Abramo, non c’era spazio per alcun tipo di polemica. Non riesco a comprendere, pertanto, i contenuti della nota diramata dal componente del comitato provinciale Udc, Salvatore De Biase, perché dimentica, forse strumentalmente, i termini reali della questione. Incontrando prima il sottosegretario alla Giustizia Ferri e, dopo, il Provveditore Acerra, Abramo si è posto come garante degli interessi legittimi sia di Catanzaro che di Lamezia. Con il sottosegretario, infatti, Abramo aveva fortemente ribadito la necessità di non trasferire gli Uffici dell’Amministrazione penitenziaria e, allo stesso tempo, la riattivazione della Casa circondariale di Lamezia. Per motivazioni direzionali, nel primo caso, di sicurezza nel secondo. Non mi risulta che altri esponenti politici abbiano tentato la stessa strada intrapresa, con grande senso di responsabilità, dal sindaco Sergio Abramo, affiancandolo in questo percorso di difesa del territorio. Il sindaco di Catanzaro, non a caso, è stato citato come esempio di tutela degli stessi interessi lametini dal segretario nazionale di Uilpa penitenziaria, Gennarino De Fazio, in un’intervista pubblicata ieri da Gazzetta del Sud. De Biase dice di non voler entrare nel merito di questioni campanilistiche, ma il campanile, in questo caso, lo ha innalzato proprio lui. Con tanto di bandiera. Vorrei sapere perché De Biase non ha alzato le barricate quando era già stata decisa la chiusura della Casa circondariale di Lamezia. Forse qualcuno l’ha barattata con il trasferimento degli Uffici dell’Amministrazione penitenziaria a danno di Catanzaro? Noi non ci stiamo”.
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