Reggio Calabria. Con una modifica al programma, della rassegna “Cinema e Resistenza”, giovedì 10 aprile 2014, alle ore 20.00 sarà presentato, presso la sala ANPI/Athena Teatro, il film capolavoro di Berardo Bertolucci “Novecento Atto II” al posto il film “Piccoli Maestri” di Daniele Lucchetti, la cui presentazione è spostata al 14 aprile 2014. Scelta effettuata per dare continuità al film di Bertolucci tra I e II Atto. Inoltre va ricordato che il di film fu presentato fuori concorso al 29º Festival di Cannes ed è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
Trama
Dopo l’avvento al potere da parte dei fascisti spalleggiati dai grandi proprietari terrieri la comunità dei braccianti Dalcò al servizio di Giovanni Berlinghieri è sottoposta alle angherie ed ai soprusi di Attila, il capo fattore e Regina, la sua bieca compagna. Olmo sembra destinato a percorrere le orme del nonno carismatico Leo, ma non tutti fra i suoi sono disposti a seguirlo nell’incitamento alla rivolta. Alla morte di Giovanni, suo figlio Alfredo che non ne condivideva le idee e perciò si era allontanato, conoscendo nel frattempo Ada che sposerà poi di lì a breve, torna a casa per curare gli interessi della famiglia, incluse le terre e le stalle dove lavorano i braccianti. Il suo atteggiamento nei confronti di Olmo e Attila è ambiguo e nonostante Ada gli chieda insistentemente di prendere le distanze dal suo cinico e malvagio fattore, lui lo mantiene per paura della sua reazione e perché gli è utile per mantenere l’ordine.
Un breve commento
Se Novecento – Atto I è sicuramente un film di parte, Novecento – Atto II per tre quarti almeno lo è ancor di più. Messi assieme i due Atti, Novecento è un film che dura in totale quasi quattro ore. Si possono condividere o meno le opinioni politiche di Bernardo Bertolucci e la sua rilettura della storia di gran parte del secolo scorso, ma è innegabile la potenza espressiva di quest’opera che ancor oggi colpisce profondamente per alcune sequenze indimenticabili ed una trama trascinante che tocca molte corde sensibili della storia italiana recente ed alcuni conflitti che globalmente affliggono uomini di diversa cultura, origine e potere. Dal punto di vista narrativo, se si esclude la fase poetica-ideologica allo scoccare della Liberazione, è un film che nell’esprimere la logica degli eventi è inappuntabile e puntuale, nonostante la vastità della trama. La presenza di alcuni grandi nomi fra gli interpreti rende quest’opera anche una sorta di omaggio che il cinema internazionale, consapevolmente o no, rende a quello italiano. I personaggi rappresentati da Donald Sutherland, Robert De Niro, Gérard Depardieu, Laura Betti,Alida Valli e nel primo atto da Burt Lancaster, Sterling Hayden, Romolo Valli, Stefania Sandrelli e Stefania Casini, senza trascurare la fotografia di Vittorio Storaro, le musiche di Ennio Morricone ed altri prestigiosi coautori, che si possono definire, nelle rispettive sfere di competenza, fra i migliori possibili, costituiscono una squadra di grandissima classe ed autorevolezza che nobilita quest’opera anche al di là dei temi che tratta, pur profondi e controversi.