Brancaleone. Geo & Geo sbarca in città

Brancaleone (Reggio Calabria). Il noto programma televisivo di RAI 3, Geo & Geo che tratta dalla cultura italiana e mondiale al clima, dagli animali alle nuove tecnologie, dalla natura alla gastronomia è sbarcato a Brancaleone e nel suo comprensorio. Infatti, l’operatrice Alessandra Populin, accompagnata dal marito Pietro Fortuna, artista e docente dell’Accademia delle Belle Arti e nipote del compianto Loris Fortuna, promotore all’epoca della legge sul divorzio, ha effettuato delle riprese televisive sul territorio di Brancaleone al fine di far conoscere alla grande platea dei telespettatori i vigneti marginali alla ricerca dei vitigni autoctoni e dei numerosi palmenti che risalgono ai tempi antichi. In questo suo viaggio, Alessandra Populin, è stata accompagnata da Orlando Sculli, di Brancaleone, noto esperto di viticoltura ed appassionato lettore del territorio, peraltro autore di alcuni volumi sull’archeologia del vino (I Palmenti di Ferruzzano, I Vitigni autoctoni della Locride, ecc). L’operatrice, prima di sbarcare a Brancaleone con un elicottero della Protezione Civile, aveva fatto delle riprese in giro per la Calabria, riprendendo, in particolare le essenze officinali spontanee delle Valli Cupe di Sersale (Catanzaro) accompagnata sul territorio dal dottor Carmine Lupìa che è stato uno dei promotori delle iniziative di valorizzazione delle risorse culturali e ambientali delle Valli Cupe e del più vasto territorio della Pre-Sila catanzarese. La Populin era a conoscenza della pianta di ulivo monumentale di Brancaleone di contrada Fischia(notizia data in anteprima da questo giornale) e intendeva fare delle riprese televisive per far conoscere al mondo l’albero millenario. Purtroppo, nonostante le insistenze di Sculli è stato vietato all’operatrice l’accesso al podere. L’operatrice, sempre accompagnata da Sculli, peraltro sua ospite durante il periodo di permanenza in terra di Calabria, ha fatto una puntata nei Comuni di Ferruzzano, Condofuri e Staiti. Qui il proprietario Fortunato Tuscano ha mostrato all’operatrice un cavolo gigante che può raggiungere l’altezza di tre metri in tre o quadro anni, le nespole “campanella” e le pecore “Murine” che quando invecchiano diventano grigie. Infine, nel suo tour, La Populin ha fatto delle riprese su Gerace, alla vallata dello Stilaro, con la visita ai monumenti di Stilo, al Monastero Greco-Ortodosso di San Giovanni Terestis a Bivongi e a Monte Stella nel Comune di Pazzano. A Bivongi alcune persone si sono impegnate ad evidenziare il territorio, tra cui Ernesto Riggio, mostrando la tecnica della lavorazione della ginestra, ormai dimenticata, predisponendo tutto per tempo: gli steli della pianta erano stati messi a bagno nello Stilaro, poi messi ad asciugare ed infine sono stati sfibrati il giorno successivo di fronte alla telecamera di Alessandra Populin. Alla fine del viaggio l’operatrice è rimasta entusiasta delle bellezze calabresi portandosi dietro il ricordo dell’accoglienza e della disponibilità della gente.

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