Reggio Calabria. La triade commissariale adotti soluzioni a tutela di un bene pubblico che produce servizi e genera lavoro. Il 7 maggio è alle porte e sulla questione Atam si continua a registrare un inatteso immobilismo da parte del Comune di Reggio Calabria, socio unico della stessa Spa. Ciò ci spinge a manifestare una fortissima preoccupazione per l’epilogo che tale comportamento, se perpetuato, potrà scaturire dall’avviata procedura conseguente all’istanza di fallimento attivata dalla Procura Generale di Reggio Calabria. Pertanto, riteniamo necessario ed urgente che la triade commissariale si faccia parte attiva per dare contenuti di percorribilità e sostenibilità alla procedura del “Concordato in bianco” così come previsto dal D.L. 83/2012 (decreto Sviluppo). Un percorso funzionale ad evitare il baratro del fallimento dell’azienda ed alle conseguenti ricadute sociali ed economiche che andrebbero a scaricarsi in una comunità già esasperata, costretta ancora una volta, a cimentarsi su un tessuto produttivo sempre più debole e frammentato. Una prospettiva drammatica che, per chi ha responsabilità di governo e di gestione, non può permettersi il lusso di tergiversare o, peggio ancora, rinunciare alle possibili soluzioni utili per riprogrammare un domani di certezze che, certamente, avrà bisogno d’innovazioni strutturali e organizzative in grado di salvaguardare l’azienda puntando a generare sostenibilità e progresso. In questo scenario, pensiamo che l’ATAM possa ancora rappresentare un soggetto cardine sotto il profilo sociale ed economico, non solo per la città, ma per tutto l’hinterland comunale e della più vasta area dello stretto con un futuro trainante e strategico nella più vasta città metropolitana.
Ciò premesso, fatti salvi gli elementi e le condizioni che hanno determinato la nota istanza di fallimento, si ritiene ci siano i margini per attivare immediate soluzioni in grado di evitare il drammatico epilogo. Come Cisl siamo convinti che a fronte di una consapevole volontà della proprietà a salvaguardare l’azienda non mancherà il sostegno ad avviare un parsimonioso “Piano d’Impresa” in grado di implementare l’equilibrio di bilancio già sufficientemente raggiunto nel corso degli ultimi due anni, al netto delle criticità storiche. Se a questa significativa inversione di tendenza, già avviata in ambito aziendale, il Comune farà la sua parte garantendo un più congruo capitale sociale e la Regione, quale Ente Committente dei servizi, garantisce l’esigibilità dei crediti pregressi certificabili (oltre 10 Milioni di euro) le condizioni utili per uscire dal tunnel saranno a portata di mano. La Cisl, unitamente alle altre OO.SS., non si sottrarrà a fare la sua parte a sostegno del lavoro e del rilancio competitivo dell’ATAM. Non è il momento di abbattersi ma di fare tesoro delle esperienze del passato per perseguire quella svolta che consenta alla Comunità, all’Azienda e ai Lavoratori di poter traguardare al futuro con nuove prospettive di crescita e stabilità economica e produttiva.
Domenico Serranò – Giuseppe Larizza – Annibale Fiorenza
Segretari generali Cisl