Catanzaro. Rispettati perfettamente i tempi imposti dal Ministero dei Beni Culturali per i progetti PAC (Programma Azione e Coesione). Il Comune di Catanzaro, destinatario di tre milioni di euro, ha bandito entro il 30 aprile – come previsto dal decreto Franceschini – le gare relative ai progetti di ristrutturazione e qualificazione della scuola Mazzini (2 milioni 400mila euro), dell’ala di Palazzo Fazzari (400mila euro) e al completamento di piazza Matteotti (200mila euro). Altri tre milioni di euro sono stati destinati al Comune di Catanzaro – e saranno disponibili entro fine anno – per l’acquisto del teatro Masciari e la riqualificazione di alcune vie del centro storico. Molto soddisfatto il sindaco Sergio Abramo che ha ricordato che si tratta del più massiccio investimento per il centro storico da molti anni a questa parte. Il primo cittadino ha anche sottolineato la valenza delle opere inserite nel programma, “destinate a dare impulso all’offerta culturale e formativa del Capoluogo”. Cultura, spettacolo, offerta universitaria, alta formazione sono, per il sindaco Abramo, gli elementi che possono determinare, nel medio termine, la rinascita del centro storico. Attraverso i PAC, infatti, la Città recupererà tre importantissimi e prestigiosi contenitori: il plesso della scuola Mazzini (che ospiterà, oltre alle scuole primarie del centro, facoltà universitarie o la stessa Accademia di Belle Arti), l’ala di Palazzo Fazzari concessa in comodato d’uso gratuito dalla Regione (destinata a diventare struttura museale, parzialmente dedicata a Mimmo Rotella), il teatro Masciari che arricchirà la disponibilità di spazi per gli eventi dal vivo. L’edificio della scuola Mazzini è situato nel cuore del centro storico, nel quartiere della Filanda, e vanta una vasta superficie che comprende anche una palestra e cortili esterni. L’ala di Palazzo Fazzari, di quasi 800 metri quadrati disposti su due livelli, fa parte dello storico edificio che, oltre a essere un simbolo della città, rappresenta un esempio importante di architettura eclettica nel panorama del costruito catanzarese e calabrese in genere, in cui si fondono insieme connessioni fiorentine e cultura locale. In origine il Palazzo era di proprietà della famiglia Corrado prima che, nel 1869, fosse espropriato per permettere i lavori di ampliamento dell’allora corso Vittorio Emanuele, oggi corso Mazzini. Nuovo proprietario divenne Achille Fazzari, combattente garibaldino, a condizione che ne demolisse una parte per lasciare spazio all’allargamento citato. Tutta la costruzione fonde insieme caratteri toscani, presi in prestito dai palazzi Medici-Ricciardi, Gondi e Antinori di Firenze – in particolare per l’uso della pietra e del bugnato al posto dell’intonaco e per il coronamento del tetto a larghi spioventi – con caratteri calabresi inerenti la scelta dei materiali, la pietra di Stalettì, e le particolari soluzioni compositive d’angolo poste in facciata, che riprendono quelli più antichi di palazzo Cavalcanti a Cosenza o di palazzo Di Francia a Vibo. Infine, il teatro Masciari realizzato nei primi anni del Novecento in stile liberty e che, fino all’apertura del Politeama, ha costituito il principale spazio teatrale della Città.
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