Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Lo scrivente quale referente unico dell’ANCADIC Onlus, e rappresentante del Comitato torrente Oliveto, esprimeva al parlamento europeo preoccupazione per i crescenti livelli di tumori cancerosi nel territorio di Motta e Lazzaro (Reggio Calabria), presumibilmente a causa della contaminazione ambientale e della presenza di discariche di rifiuti tossici, e indicava che l’aumento dei tassi di inquinamento dell’ambiente nella zona è stato rilevato dalle autorità sanitarie provinciali. L’amministratore della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo lo scorso 24 aprile ci ha inviato l’ultima comunicazione della Commissione Europea relativa alla petizione presentata da questa associazione circa l’aumento delle malattie tumorali nel territorio di Lazzaro e Motta San Giovanni, invitandoci a presentare eventuale informazioni supplementari.
La Commissione riferisce che la legislazione dell’UE non prevede norme specifiche sullo svolgimento di accertamenti medici volti a stabilire le ragioni dell’aumento dell’incidenza di malattie ambientali e la loro possibile correlazione con la qualità dell’aria e dell’acqua circostanti. Spetta alle autorità competenti italiane valutare se il presunto sversamento illecito di rifiuti possa essere direttamente correlato agli effetti nocivi sulla salute riscontrati. Per contro, la legislazione dell’UE prevede norme in materia di gestione dei rifiuti volte a ridurre al minimo i rischi di cui sopra.
Nel corso degli anni, continua la nota, la Commissione ha avviato numerose procedure d’infrazione contro l’Italia in riferimento alla scorretta applicazione della direttiva sulle discariche di rifiuti e della direttiva quadro sui rifiuti, molte delle quali hanno portato alla condanna dell’Italia da parte della Corte di giustizia. Per quanto riguarda le discariche illegali che, secondo il firmatario, esistono a Motta San Giovanni (Reggio Calabria), è opportuno precisare che la Calabria è una delle regioni italiane interessate dalla procedura d’infrazione 2003/2077 in corso relativa a numerose discariche illegali sorte sull’intero territorio italiano. Sembra tuttavia che le discariche presunte illegali menzionate dal firmatario non siano interessate dalla procedura d’infrazione2003/2077. Quanto all’inadeguato trattamento di rifiuti urbani nelle acque di Motta San Giovanni, occorre sottolineare che tale agglomerato urbano è invece interessato dalla procedura d’infrazione 2004/2034 relativa alla violazione della direttiva 9l/271/CE da parte di diverse regioni italiane. La Commissione, conclude la nota, contatterà le autorità competenti italiane al fine di chiarire quanto affermato dai firmatari e di verificare il rispetto della legislazione ambientale dell’UE nelle situazioni descritte nei casi non interessati dalle procedure d’infrazione in corso. La scrivente associazione ha trasmesso la succitata comunicazione agli Enti e Istituzioni competenti affinché possano valutare la necessità di adottare i dovuti provvedimenti a salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.
Vincenzo Crea
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”