Operazione Breakfast. L’ambasciatore d’Italia in Principato di Monaco: “Contatti Ambasciata con moglie Matacena nel totale rispetto della legge”

Antonio Morabito

Reggio Calabria. Circa le notizie stampa apparse in merito all’operazione Breakfast e precisamente sull’aiuto fornito alla signora Chiara Rizzo, coniugata Matacena, l’ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco, il reggino Antonio Morabito, ha diffuso un comunicato stampa circa i contatti avuti con la Signora Chiara Rizzo in Matacena, residente Aire nel Principato, chiarendo che tali contatti si sono svolti nel totale rispetto delle procedure previste dalla legge. L’ambasciatore Antonio Morabito, infatti, precisa quanto segue: 

La Signora Chiara Rizzo, coniugata con l’ex parlamentare Amedeo Matacena, nata a Messina è qui residente assieme ai figli ed iscritta AIRE (anagrafe italiani residenti all’Estero) dal 07 luglio 2008. Quali connazionali residenti la suddetta signora e i figli hanno sempre avuto accesso ai servizi consolari di questa Ambasciata (documenti di identità e certificazioni varie) erogati ai connazionali qui iscritti; il consorte ex deputato, non residente e non iscritto qui all’Aire, ma sovente presente, rilasciava regolari atti di assenso al figlio minore ed alla consorte come previsto dalla legge. Prima della sentenza definitiva i suddetti partecipavano alle attività pubbliche, sociali e culturali della comunità italiana. Così pure è stato per il deputato ed ex Ministro dell’Interno Claudio Scajola, che da lungo tempo e tradizionalmente partecipava ad eventi istituzionali dell’Ambasciata, quali la festa della Repubblica Italiana ed altri eventi pubblici.
Ogni visita nel Principato del suddetto ex Ministro, veniva – come richiesto dalla prassi – preannunciata con comunicazione ministeriale, con istruzioni di prestare cortesie d’uso e di informare le autorità di accreditamento ( anche circa la scorta), a cui è sempre seguito un riscontro da parte dell’Ambasciata. Alla Signora Rizzo gli uffici dell’Ambasciata e l’Ambasciatore Antonio Morabito hanno riservato cortesie d’uso non difformi da quelle riservate a qualunque altro connazionale residente, nel pieno rispetto della legalità, della trasparenza e nello svolgimento della regolare attività diplomatica, consolare e istituzionale.Circa la richiesta di aiuto della signora Rizzo si conferma che, l’Ambasciata ha ricevuto una telefonata a pochi giorni dall’arresto a Dubai del marito ex parlamentare Matacena . Alla richiesta di assistenza circa le modalità per far visita in carcere al marito, l’Ambasciatore a Monaco, Antonio Morabito ha fornito l’unica risposta legale possibile “rivolgersi al Consolato Generale competente per richiedere assistenza legale prevista dalle funzioni di assistenza consolare per i connazionali italiani detenuti all’estero e alle loro famiglie”.
In quella occasione l’Ambasciatore a Monaco Antonio Morabito ha indicato con insistenza alla suddetta che “trovasse il modo perché il marito Matacena condannato con sentenza definitiva si consegnasse alle Autorità giudiziarie italiane”.

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