Reggio Calabria. Sono stati conferiti sabato sera, al teatro comunale “Francesco Cilea”, i titoli del premio internazionale “Marco e Alberto Ippolito”. Ad aprire l’edizione del 2014 un musical messo in scena dalla scuola superiore “R. Piria” di Rosarno dedicato alla figura di Evita Peron, una che con il suo coraggio ha abbattuto le barriere della discriminazione, che sarà sempre d’esempio per tutti coloro che combattono per il loro sogno. L’opera messa in scena dai ragazzi evoca l’immagine di una donna e di un popolo che lotta per la patria e per la giustizia, un’immagine gravida di speranza. Il musical è stato intitolato “La forza delle donne” e ha un significato profondo, ovvero quello dell’unione e dell’indignazione dinanzi all’ingiustizia. Ad accompagnare lo spettacolo l’orchestra di Laureana di Borello diretta dal Direttore Maurizio Managò che attraverso le sue note è riuscito a stupire e a catturare l’attenzione degli spettatori. Il premio Marco e Alberto Ippolito, organizzato dalla presidente nazionale della Finism Natina Cristiano, nasce nella memoria di due ragazzi strappati alla vita troppo presto e dalla loro famiglia che porta avanti le attività sociali di cui erano dediti i due fratelli Ippolito. Sono stati diversi i premi conferiti in questa edizione. Il primo è il premio onorario Finism al dottore Ilias Agathangelidis che ha dichiarato: “I docenti hanno il compito di insegnare ai giovani il passato perché tramite la conoscenza del passato è possibile costruire un futuro migliore, un futuro in cui la libertà di parola non è ostacolato da coloro che cercano di renderci schiavi. Siamo qui oggi in memoria dei fratelli Marco e Alberto per riconfermare la libertà e manifestarla nell’unione e nell’amicizia delle diverse culture e dei diversi popoli”. A conferire il diploma è stato il dottore Antonino Monorchio il quale ha affermato “che è importante essere uniti nell’amore e che la cultura è l’arma contro tutti i mali che rovinano l’animo umano”. Il premio Internazionale Marco e Alberto Ippolito presentato nella nostra terra conferma che di Reggio Calabria è ora di guardare l’altra faccia della medaglia, quella piena di cultura e di speranza che un giorno questa terra si lasci alle spalle tutti i suoi lati oscuri.
Teresa Zumbo