Operazione Breakfast. L’avv. Nico D’Ascola ha rinunciato alla difesa dell’ex ministro Claudio Scajola

Reggio Calabria. L’avvocato Nico D’Ascola ha rinunciato alla difesa dell’ex ministro Claudio Scajola, arrestato dalla Dia nell’ambito dell’operazione Breakfast, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere per procurata inosservanza di pena in favore dell’ex deputato Amedeo Matacena, condannato con sentenza definitiva a cinque anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, e fuggito a Dubai. Questa mattina l’avvocato D’Ascola ha inviato in carcere a Scajola la rinuncia al mandato. Le motivazioni sono contenute in un comunicato stampa che l’avv. D’Ascola ha annunciato e non ancora reso noto. La nomina di D’Ascola, senatore della Repubblica, aveva suscitato polemiche su alcuni organi di stampa, in quanto D’Ascola è relatore di una ddl anticorruzione, un reato, aveva replicato lo stesso D’Ascola, che nulla ha a che vedere con il reato contestato all’ex ministro Scajola. Ciononostante, pur in assenza di qualsiasi causa di incompatibilità, l’avv. D’Ascola, si apprende, ha deciso di rinunciare ugualmente all’incarico nell’esclusivo interesse dello stesso assistito, non volendo che le polemiche “infondate e strumentali”, potessero in qualche modo ripercuotersi negativamente sulla vicenda processuale di Scajola, il quale resta assistito dall’avvocato Giorgio Perroni.

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