Cosenza. Nel corso del Consiglio comunale di ieri sul futuro delle Cooperative B, in relazione all’ultimo bando di gara, sono intervenuti i consiglieri comunali Marco Ambrogio, Enzo Paolini, Sergio Nucci, Francesco Caruso e Francesco Perri. Marco Ambrogio: “I lavoratori del cui futuro il Consiglio comunale si sta occupando in questa seduta sono quelle persone che a fine mese risentono maggiormente della crisi economica e del peso della manovra amministrativa che è stata avviata. In politica ciò che conta sono i fatti e gli atti che rimangono. Ad ottobre, in occasione della pubblicazione del bando, avevamo deciso di metterci la faccia. Sono stati in molti a metterci in guardia dicendoci “chi ve lo fa fare”. Un atteggiamento che è frutto di un pregiudizio, perché le cooperative vengono percepite come un peso. E’ passato un messaggio distorto. Ora, però, è il momento dell’assunzione delle responsabilità. Il bando doveva essere annullato per come è stato concepito, soprattutto per le decurtazioni operate sullo stipendio dei lavoratori. Va dato atto all’Assessore Manna di essersi adoperato per la risoluzione di questo problema, anche se va detto che alle 15,00 di oggi un solo lotto risultava aggiudicato. Non è tutto ok, come dice la stampa. Il rispetto dell’art.37 è poca cosa. Resta il nodo del lotto relativo alle pulizie con i 380 euro di stipendio previsti. Il 28 ottobre avevamo garantito pieno appoggio al Sindaco, esigendo però delle rassicurazioni, indicando, inoltre, due precise condizioni: non un posto di lavoro in meno e lo stipendio confermato. Il Sindaco ci rassicurò. La ripartizione del personale ci va bene,ma come si risolve la questione della decurtazione degli stipendi? Nei 4 mesi che non si è lavorato nel 2013 il Comune ha risparmiato circa 2 milioni di euro. Queste somme potrebbero benissimo essere ripartite e destinate alle cooperative. Non vorremmo che vengano destinate ad altri settori. Sulle cooperative si è registrata una grave scorrettezza politica da parte dell’Amministrazione, mentre il Sindaco aveva garantito pubblicamente, in quest’aula, che nessuno avrebbe perso il posto di lavoro e guadagnato un centesimo in meno. E’ stato perpetrato un imbroglio politico. Adesso non si può tornare indietro, bisognava farlo prima. Insisto pertanto nel ritenere importante la ripartizione delle somme non erogate e la loro redistribuzione perché si tratta di somme che appartenevano alle cooperative. Ora chiediamo a gran voce, con una mozione scritta, che si faccia un’operazione di verità per conoscere quale futuro attende queste persone. La città è carente di manutenzione, come testimonia l’articolo pubblicato oggi sulla stampa sulle condizioni igieniche del museo dei Brettii. La colpa non è della direttrice, ma quel che manca in città è la manutenzione. Ecco perché un chiarimento politico sull’argomento è necessario”. Enzo Paolini: “Le questioni tecniche sono state già affrontate. Reinquadrando la questione dal punto di vista politico, è il momento giusto per farlo. E’ evidente come affrontando questo tema ci si sarebbe prestati a diverse strumentalizzazioni. La prima è la mia. Tante e di ogni tipo le strumentalizzazioni. Quelle della demagogia e dello scarico di responsabilità . In questa vicenda è stata usata come una clava la questione interdittiva antimafia, sapendo che le cooperative sono nate per chi non può avere il certificato antimafia. C’è la strumentalizzazione dell’interesse e poi c’è la mia, quella politica. Fatta perché sia ha un’idea in testa e perché si vuole portare le persone dalla propria parte.
A metà degli anni ’90, la filosofia politica e sociale in auge era che al disagio si rispondesse con il lavoro. Sono convinto che sia ancora così. Io non ho cambiato idea. Lo dico con disagio. Ha ragione il consigliere Ambrogio quando dice che si deve andare avanti. C’è un problema di dimensione del compenso e degli emolumenti. E poi si arretra rispetto ai diritti, circostanza che, in tempo di crisi, rappresenta un fatto grave. Mentre il governo sostiene con gli 80 euro la classe media, noi decurtiamo il compenso di chi sta all’ultimo gradino, dimezzando gli emolumenti. Non si può plaudire a una cosa del genere. Sottraiamo non solo gli importi del compenso corrente, ma anche le indennità di tredicesima e quattordicesima che percepiscono tutti i lavoratori del mondo. Per quanto potrò, dalla mia postazione istituzionale farò tutto ciò che è in mio potere per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e quindi anche quelle dei lavoratori delle cooperative. Su questa vicenda mi pare di poter dire che l’Amministrazione comunale abbia piazzato l’asticella al di sotto dei limiti consentiti. Mi sembra una buona proposta quella di destinare le economie del 2013 e del 2014, accumulate nel periodo di sospensione dei servizi, ai lavoratori delle cooperative, recependo la sollecitazione di assegnare loro dei valori aggiuntivi”. Sergio Nucci: “Non nascondo che anch’io sento profondo disagio nell’ascoltare l’Assessore Manna e il consigliere Ambrogio che in quest’aula dicono tutto e il contrario di tutto. Manna ha più affermato che non sarebbe stato perso un solo posto di lavoro e che non ci sarebbe stato alcun arretramento sulla retribuzione. Avverto il disagio di trovare la verità tra queste due versioni, quella di Manna e quella di Ambrogio, che sono diametralmente opposte.
L’Amministrazione ci ha rassicurato sui paletti che ha garantito a noi e alla città, promettendo livelli retributivi invariati. Aspetto impaziente la replica dell’assessore e attendo rassicurazioni, altrimenti la questione potrebbe avere strascichi che non ci auguriamo. Capisco che la questione delle cooperative è stata sottovalutata e gestita con una certa superficialità. Ma vi siete presi due anni di tempo e la montagna mi pare abbia partorito il topolino. Ciò non è consentito. Mi interessa che alcune parole dette qui vengano onorate e rispettate. Non so se tecnicamente la proposta del consigliere Ambrogio possa essere accolta con una sorta di artificio contabile. Si afferma che sarebbe il caso di approvare oggi un documento che preveda di spalmare le economie di due anni, ma questo non significa aver risolto il problema per gli anni a venire. Qui bisogna affrontare la questione radicalmente. Chiedo una sforzo ulteriore affinché le iniziative non si fermino. Se questo è il punto di partenza lo posso accettare, se è il punto di arrivo, equivale a un fallimento”. Francesco Caruso: “In questi giorni il disagio e il bisogno hanno bussato più volte alle porte del Comune. Tutto questo genera sofferenza relazionale, disagio sociale, richiesta di soddisfacimento dei bisogni primari. Non riuscire a garantire risposte certe e risolutive, può risultare frustrante e può rappresentare una sconfitta della politica e per tutti coloro che la interpretano come soddisfacimento del bene comune. Nel caso delle 470 famiglie dei lavoratori delle cooperative, questo Consiglio comunale ha il dovere di ribadire alla città che una risposta della politica c’è stata e questo è un dato incontrovertibile. Altrimenti si rischia di dare alla città un messaggio sbagliato. Occorre più rispetto per le istituzioni. Anche le strumentalizzazioni hanno una valenza. Nell’esposizione di qualche consigliere ho colto qualche passaggio provocatorio ed anche un pizzico di autolesionismo da parte dell’opposizione. Non va, invece, dimenticato il gioco di squadra con la Prefetturache ha permesso il raggiungimento di risultati importanti e di gettare le basi per una buona qualità di servizi. All’Amministrazione comunale va riconosciuto il merito di aver individuato un percorso virtuoso”. Francesco Perri: “Quella delle cooperative è una questione di grande portata sociale che interessa 470 famiglie. Se la maggioranza è presente, è perché porta avanti da sempre la politica dell’ascolto. Far passare questa Amministrazione come ermetica è sbagliato. Tutto è stato fatto nel rispetto della legalità e delle regole. E’ importante che ogni unità lavorativa venga utilizzata. Qualcosa che non è andata nel bando c’è stata, ma ciò è avvenuto in buona fede. Non bisogna dimenticare i drastici tagli dei trasferimenti dello Stato agli enti locali che pesano enormemente. Se ci fosse stata una migliore organizzazione, l’appalto non sarebbe stato dato all’esterno, ma si sarebbe fatto in modo da creare un Consorzio tra cooperative. La legge, però, va rispettata. Esistono i doveri istituzionali che pretendono il rispetto della legge e dei regolamenti. Non c’è alcun pregiudizio a guardare con maggiore attenzione per la risoluzione del problema, pur con le difficoltà che esistono, sia sul piano finanziario che dal punto di vista tecnico-amministrativo. Con senso di responsabilità affrontiamo la questione per portarla a compimento.” Al termine degli interventi ha ripreso la parola l’Assessore Carmine Manna per una breve replica: “L’Amministrazione comunale – ha ribadito ancora una volta Manna – ha garantito i 470 posti di lavoro, così come sta garantendo lotto per lotto il cronoprogramma dei lavori.” Replicando in particolare al consigliere Paolini, Manna ha aggiunto che “per le pulizie può accettarsi che si parli di arretramento sui diritti, ma è innegabile come l’Amministrazione abbia fatto dei passi in avanti sia in termini di trasparenza che di legalità. Il lavoro svolto dalla Commissione mista, con membri della Prefettura ha garantito tre anni di occupazione sicura. Lo sforzo fatto è stato enorme, considerata la situazione di predissesto in cui versa il Comune che, nonostante le oggettive difficoltà, si è impegnato per 15 milioni di euro. Più di questo, data anche la complessità della materia, non si poteva fare”.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more