Processo Califfo. Condanne per oltre 150 anni di carcere per la cosca Pesce

Palmi (Reggio Calabria). Il Tribunale di Palmi, Antonio Battaglia presidente, Claudio Paris e Anna Laura Ascioti giudici, ha pronunciato la sentenza del processo “Califfo”, scaturito dalla due operazioni, Califfo e Califfo 2, contro il clan Pesce di Rosarno e poi riunite in un unico procedimento.
Le due indagini si sono concluse rispettivamente nel febbraio e nell’aprile 2012 quando i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e il ROS hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, e ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria, nei confronti di presunti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “Pesce”, operante nel territorio di Rosarno (RC) e zone limitrofe, responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di beni.
In particolare, durante le indagini si è arrivati al sequestro di un pizzino scritto in carcere da Francesco Pesce, col quale, secondo l’impianto accusatorio, trasmetteva la reggenza della cosca al fratello Giuseppe.
Durissime le condanne inflitte, in accoglimento delle richieste del pm della DDA di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti, la Corte ha comminato in totale oltre 150 anni di carcere. Due sole le assoluzioni piene, per Giuseppe Fabrizio e Maria Rosa Angilletta, perché il fatto non costituisce reato; Domenico Fortugno assolto limitatamente al reato ascritto al capo A, per non aver commesso il fatto. La Corte, inoltre, ha stabilito il risarcimento in favore del Comune di Rosarno, costituitosi parte civile, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale di 100 mila euro. Stessa cosa per la Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria, alle quali è stata riconosciuta una provvisionale di 30 mila euro ciascuno. Infine la Corte ha ordinato la confisca della “Calabria Trasporti S.A.S. con sede legale in Rosarno e della “Medma Trans S.A.S. con sede legale in Rosarno.

Di seguito le condanne comminate:

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