Brancaleone (Reggio Calabria). Una Messa per Don Iiriti. E’ stata celebrata dall’Arcivescovo della Diocesi Reggio-Bova, Mons. Giuseppe Fiorini Morosioni, presso la Chiesa Maria SS. Annunziata ad una settimana del decesso dell’anziano ex sacerdote delle frazioni Razzà e Paese Nuovo popolosi rioni del Comune di Brancaleone. La Chiesa era gremita in ogni ordine di posto a riprova che la comunità parrocchiale è rimasta affezionata al suo pastore che per oltre 40 anni è stato uno di looro. Mons. Fiorni Morosini, nel corso dell’omelia, ha voluto tratteggiare la figura di Don Domenico Iiriti, “un sacerdote, ha detto, “umile, mite e benvoluto da tutti per la sua modestia di interfacciarsi non solo con i suoi fedeli ma soprattutto per il rapporto cordiale e sincero con i suoi confratelli. Don Iriti – ha detto ancora il presule – è stato un umile servo di Dio che con la sua missione pastorale ha saputo dare insegnamenti per vivere in grazia di Dio e nel solco della moralità e della rettitudine. Io personalmente – ha dichiarato ancora il Vescovo – non ho avuto l’opportunità di frequentare Don Iiriti se non due o tre volte da quando ho assunto l’incarico della Dicesi ma di lui mmi hanno parlato molto bene i suoi confratelli e l’Arcivescovo Mons. Vittorio Mondello di cui Don Iiriti è stato suo confessore personale. Purtroppo quando è morto – ha rimarcato Mons Morosini – ero a Roma alla Conferenza Episcopale e mi sono addolorato tanto di non poter partecipare alle sue esequie”. Don Iiriti è morto alla veneranda età di 92 anni la settimana scorsa lasciando in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo un buon ricordo. Era nativo di Bova ma si era integrato perfettamente tra la popolazione sin dal giorno in cui è stato mandato a svolgere la sua missione pastorale nelle frazioni Razzà e Paese Nuovo, missione che ha svolto per lunghi anni. Don Iiriti è stato ordinato sacerdote nel Duomo di Reggio Calabria il 29 giugno 1946 dall’Arcivescovo Monsignor Antonio Lanza e in 68 anni sacerdozio ha svolto la sua opera pastorale anche nelle Parrocchie di Palazzi Superiore, Africo, Pietrapennata, Staiti e Brancaleone Marina. Alla luce dell’operato di Don Iiriti non è da scartare l’ipotesi che l’Amministrazione Comunale di Brancaleone, guidata dal riconfermato Sindaco Francesco Moio, peraltro presente alla celebrazione eucaristica e allievo di Don Iiriti, esaminasse la possibilità, non appena si rifarà la nuova toponomastica comunale, che una piazza o una via fosse intitolata al Grande Sacerdote. La cittadinanza apprezzerebbe al di là di ogni ragionevole considerazione questo nobile gesto.
Agostino Belcastro