Reggio Calabria. Dall’essenza ai profumi, dalla gastronomia alla pasticceria, il bergamotto, prezioso frutto che nasce e matura al sole delle coste reggine, non smette mai di stupire. Come nel caso dei risultati delle ultime ricerche scientifiche illustrate nel corso del XVI congresso nazionale dei chimici – svolto proprio a Reggio Calabria in occasione del bicentenario della nascita di un reggino d’eccellenza, Raffaele Piria – che svelano un altro possibile utilizzo dell’oro verde di Calabria: nella medicina della prevenzione, soprattutto nell’ambito delle malattie cardiovascolari.
Al congresso hanno preso parte professionisti del settore provenienti da tutta Italia. Nel corso dei lavori è intervenuto anche Ezio Pizzi, presidente del Consorzio di tutela del bergamotto, che ha illustrato i risultati delle ricerche scientifiche condotte sul bergamotto insieme al professore Sindona dell’Università della Calabria che, con la collaborazione del professore Di Donna e tutto il resto della propria equipe, è colui al quale oggi si deve la scoperta dei tre principi attivi presenti solo nel succo del bergamotto che inibiscono la produzione del colesterolo nel sangue. Proprio al presidente Pizzi Newz.it ha rivolto alcune domande:
Come si coniuga il bergamotto alla chimica?
Il convegno ha toccato diversi temi, tra questi anche quello dell’utilizzo della chimica nel campo nutrizionale, ovvero come “dare una mano” agli alimenti già presenti in natura che compongono la dieta mediterranea e quindi “dare una mano” ai cittadini a tenersi in salute. Il riscontro è stato interessante. Per quanto ci riguarda abbiamo voluto patrocinare l’evento soprattutto alla luce delle recenti scoperte scientifiche che riguardano direttamente il nostro bergamotto. L’interesse medico che ruota attorno al frutto non è tanto curativo, così come spiegano i ricercatori, quanto preventivo. Stando alle ricerche sin qui svolte, infatti, sembra che i principi attivi contenuti nel succo contribuiscano ad evitare l’innalzamento dei valori del colesterolo nel sangue così come del glucosio. Il ché permetterebbe di prevenire le malattie cardiovascolari. Quello su cui adesso la ricerca sta puntando è la prevenzione del tumore al seno per la quale sembra che il bergamotto possa dare un contributo importante.
Nel corso degli appuntamenti che l’hanno vista protagonista lei ha sempre proposto “un bergamotto sulla tavola di tutti gli italiani”. E’ quindi inevitabile entrare nel campo delle politiche nazionali. Per un’azione di promozione efficace del bergamotto cosa si sentirebbe di chiedere al Governo italiano?
Mi rivolgerei al Ministro della Salute e a quello dello Sviluppo Economico: non ci interessano finanziamenti da parte loro, ma ci interessa poter diffondere ad ampio raggio i risultati delle ricerche scientifiche. Ad oggi la comunicazione gioca un ruolo fondamentale e quello che a noi occorre in questo momento è una campagna nazionale che arrivi nelle case degli italiani. Da questo punto di vista è importante che anche la stampa calabrese – e reggina, in particolare – lavori in questa direzione. Il bergamotto, nella sua versatilità, rappresenta una delle maggiori risorse reggina e calabrese, un vero e proprio volano di sviluppo economico.
Il 15 aprile sono stati presentati dei finanziamenti importanti destinati alle aziende di settore, quelle specializzate nella produzione e quelle che si occupano invece della trattazione dei frutti. I risultati presentati quel giorno rappresentano la prova del fatto che quando le istituzioni interagiscono i risultati arrivano anche nel breve periodo. Adesso che la Regione Calabria sta attraversando una fase particolarmente delicata a che punto è la “sinergia istituzionale” presentata in quell’occasione?
Sotto un profilo politico chiunque può essere messo in discussione e criticato, tuttavia io tengo a dire che dal punto di vista della promozione del bergamotto e del sostegno alle imprese di settore la giunta guidata dal presidente Scopelliti ha fatto un lavoro eccellente. Oltre ai finanziamenti di aprile cui facciamo riferimento ce ne sono stati altri, l’ultimo arrivato proprio una settimana fa. Mi auguro che anche la giunta che verrà eletta prossimamente dimostri di essere un interlocutore attento e responsabile così come è stata questa.
Come vanno le vendite a livello nazionale e a livello locale?
Paradossalmente le vendite vanno molto bene in Italia, vanno molto bene anche all’estero dove vendiamo centinaia di quintali di frutti, ma non riusciamo a vendere a Reggio. Questo dovrebbe farci riflettere: purtroppo nella nostra provincia a volte tendiamo ad essere “pigri”, nel senso che aspettiamo troppo che siano gli altri a prendere iniziativa al posto nostro. Credo che dovremmo imparare a fare squadra: è questa la strada giusta per promuovere le ricchezze nostrane.
Giulia Polito