Reggio Calabria. La Seconda Sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria, ha riformato solo parzialmente la sentenza di primo grado, emessa il 24 settembre 2012 dal gup Antonio Scortecci di Reggio Calabria, concedendo solo lievi sconti di pena a sette dei 16 appellanti nel processo “Panama 2005”, scaturito dall’omonima operazione condotta il 23 giugno 2011 dalla Guardia di Finanza, con l’arresto di 18 persone accusate a vario titolo di aver dato vita a un’organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina dalla Colombia.
Queste le decisioni della Corte d’Appello, che ha rideterminato la pena: per Antonio Urso e Francesco Urso di Ceglie Massapica, in 8 anni di reclusione (in primo grado ciascuno 11 anni e 4 mesi di reclusione e 60 mila euro di multa); per Sebastiano Managò in 9 anni e 4 mesi di reclusione (in primo grado 10 anni e 40 mila euro di multa); per Erika Napoli di Bussolengo (Verona), e Francesco Reitano residente a Rosarno, in 8 anni di reclusione (in primo grado ciascuno 8 anni e 8 mesi e 40 mila euro di multa); per Marco Facchineri di Latina, in 1 anno e 4 mesi di reclusione e 4mila euro di multa con sospensione condizionale della pena e revoca della dichiarazione di interdizione dai pubblici uffici (in primo grado 4 anni e 20 mila euro di multa); per Gaetano Maugeri di Granarolo dell’Emilia (Bologna), in 6 anni e 8 mesi di reclusione (in primo grado 7 anni e 4 mesi e 40 mila euro di multa).
Per tutti gli altri la Corte presieduta da Giuliana Campagna, ha confermato nel resto la sentenza di primo grado, che si era conclusa con 16 condanne e una sola assoluzione: Michele Ringo Albanese, di Rosarno, 18 anni e 60 mile euro di multa; Stefano Pertoni, Roma, 5 anni 4 mesi e 20 mila euro di multa; Giovanna Calciano, di Canosa di Puglia (Bari), 8 anni e 40 mila euro di multa; Rocco Careri, di Rizziconi, 9 anni 4 mesi e 40 mila euro di multa; Vincenzo Careri, di Rosarno, 18 anni 8 mesi e 40 mila euro di multa; Giuseppe Laversa, di Peschiera del Garda (Verona), 7 anni e 4 mesi e 40 mila euro di multa: Antonio Maiuri, di Vibo Valentia, 8 anni e 40 mila euro di multa; Francesco Marafioti, di Oppido Mamertina, 8 anni e 8 mesi e 40 mila euro di multa; Agostino Napoli, di Sommacampagna (Verona), 8 anni e 8 mesi e 40 mila euro di multa. Regge quindi anche in appello l’impianto accusatorio del pm Roberto Di Palma, che aveva coordinato le indagini della Guardia di Finanza per la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Fabio Papalia