Il bello per rieducare alla vita

“Prima di parlare di bellezza, è necessario educare alla bellezza”. Questo è ciò che, padre Andrea Dall’Asta, architetto e teologo direttore della Galleria San Fedele di Milano, ha voluto mettere in primo piano, nel corso del convegno sul tema: “La Bellezza educherà il mondo’’ , tenutosi sabato scorso, presso l’ Arcivescovado (Sala “Mons. Giovanni Ferro”) di Reggio Calabria. L’incontro, rientra nell’ambito del Progetto “Chiese Aperte’’ 2014, patrocinata dal Museo Diocesano di Reggio Calabria. Autore di numerosi saggi, nei quali rivolge attenzione al rapporto tra arte, liturgia, architettura e all’analisi dell’immagine come strumento di formazione dei giovani, di dialogo tra arte e fede e di promozione della giustizia, padre Andrea Dell’Asta è risultato essere il più idoneo a trattare un tema come quello scelto. La dimensione estetica è essenziale nella vita umana. A detta di Dostoevskij, la bellezza è ‘’il vero frutto dell’umanità intera, forse, il frutto più alto che mai possa essere. Quale bellezza salverà il mondo?’’ si chiede lo scrittore russo nell’Idiota, forse la bellezza che riuscirà ad “educare’’ il mondo. “In un momento di forte crisi istituzionale politica e sociale –dichiara Dell’Asta -oggi più che mai abbiamo bisogno di parlare bellezza; ma non di bellezza decorativa, ma di bellezza dei rapporti, umani, interpersonali e politici. Ciò significa, riappropriarsi della nostra memoria, del paesaggio nel desiderio di riportare alla luce i valori fondamentali dell’uomo. la bellezza deve mirare all’umanizzazione dell’individuo contro, ogni tentativo di destabilizzare la società italiana, estetico etico, e teologico perché, da Dio proviene qualunque bellezza. Ricercare la bellezza di Dio, significa ricercare bellezza nella storia, ripercorrendo la storia della salvezza in cui Dio si è incarnato per portare l’uomo alla resurrezione, ricercare la bellezza del mondo riconoscere Dio. Bellezza è reimpostare secondo nuovi principi la nostra società che ha bisogno di rinnovamento e redenzione’’. “Quando parliamo di bellezza –ha continuato- non è scontato che ciò che riteniamo bello sia effettivamente bello, perché, se ci guardiamo in giro, e non mi riferisco solo alla Calabria, nel nostro Paese, a regnare è il brutto. Dal nord al sud, vediamo distrutto il nostro paesaggio, con speculazioni edilizie che lo mortificano, frutto di secoli di armoniosa sedimentazione. Tutto –continua- dimostra la nostra incapacità di tutelare e custodire il nostro territorio. Ma per poter praticare il bello –dice- è necessario educarci al bello; e ciò implica un lungo processo di umanizzazione e costruzione dell’uomo. Perché –conclude- come diceva Aristotele, tutto ciò che riguarda l’uomo nella sua totalità è bello’’.

Giusi Mauro

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