Omicidio Belakhdar. La Corte d’Assise d’Appello assolve Bruna Navella

Reggio Calabria. La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, Lucisano Presidente, ha assolto per non aver commesso il fatto, Bruna Navella, condannata a 20 anni in primo grado per l’omicidio di Nezha Belakhdar, 50enne marocchina accoltellata a morte al termine di una lite che aveva visto coinvolte due donne e il nipote della Navella. La donna, difesa dall’avv. Vincenzina Leone, era stata condannata a 20 anni per omicidio nel rito abbreviato, mentre quello ordinario dinnanzi alla Corte d’Assise si è concluso qualche mese fa con la condanna del nipote, Attilio Oliva, a 22 anni e 6 mesi di carcere e 500 euro di ammenda, riconosciuto colpevole di omicidio, rissa e detenzione di arma. Navella, che in quel processo era accusata di rissa, era stata condannata per quel reato a 3 anni e 9 mesi di reclusione.
La vicenda risale alla notte del 16 marzo dello scorso anno, quando una banale lite fra vicini, scoppiata tra gli abitanti delle palazzine popolari del Rione Marconi per dei mobili lasciati per strada, si trasformò in tragedia davanti agli occhi dei Carabinieri giunti per sedare la lite, impossibilitati a intervenire per la rapidità con cui gli eventi precipitarono.
Secondo la Corte d’Assise d’Appello, la donna non avrebbe avuto alcuna colpa per l’omicidio, che secondo i giudici sarebbe stato consumato con un coltello dal solo nipote Attilio Oliva. La lettura della sentenza ha scatenato l’ira dei parenti della vittima, che facendo oggetto di calci e pugni le porte dell’aula si sono lasciati andare ad urla ed esclamazioni di minacce.

Fabio Papalia

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