“Droga dello stupro” nella bottiglia di liquore. Alcover in flacone e altri 800 ml di GHB: allarme “ecstasy liquida”

Pantaleone Grimaldi

Il maggiore Pantaleone Grimaldi

Reggio Calabria. I vecchi consigli delle mamme prima o poi tornano sempre utili: non accettare mai caramelle dagli sconosciuti. La versione riveduta e corretta dell’estate 2014 diventa: non bere mai cocktail o bevande o mangiare cibi che ti vengono offerti o che ti ha porto uno sconosciuto. Insomma non perdete mai di vista quello che ingerite. I Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, diretta dal maggiore Pantaleone Grimaldi, infatti hanno eseguito un arresto sequestrando il primo quantitativo di “droga dello strupro” in Calabria. In particolare i militari della Stazione Rione Modena, diretta dal maresciallo aiutante (masups) Andrea Levi, hanno effettuato una perquisizione domiciliare nella zona sud  della città, in casa di un 41enne incensurato, P.L, alla ricerca di sostanza stupefacente. La sorpresa dei militari è stata che, oltre a trovare 40 grammi di marijuana e un bilancino di precisione, è stato rinvenuto anche un flacone da 140 ml di un farmaco “particolare”, l’Alcover. Si tratta di un farmaco psicotropo la cui vendita è consentita solo con ricetta medica, e che viene utilizzato in medicina per combattere l’alcolismo. L’Alcover infatti è un antagonista dell’alcol, e solitamente viene somministrato dal Sert, sempre e solo dietro prescrizione medica. Al di fuori dell’uso in campo medico, invece, l’Alcover, diventa una droga (la cui detenzione è quindi vietata) pericolosissima, il cui principio attivo, il “GHB” è conosciuto anche come “ecstasy liquida” o “droga dello stupro”. In casa dell’arrestato,invece, i Carabinieri hanno trovato una bottiglia di un noto liquore, un amaro comunissimo, che però era colma non di liquore, bensì di altri 800 ml di Alcover. Gli effetti di tale sostanza, che come tutte le droghe provoca dipendenza, sono tali da rendere incoscienti le vittime di stupro, che anche al risveglio non ricordano di avere subito l’aggressione. Tali effetti, misti alle “qualità” della sostanza, incolore e inodore e con un gusto leggermente salino, che la rendono facilmente somministrabile in cibi e alimenti all’insaputa delle vittime, fanno del GHB una droga subdola e pericolosissima. Va sottolineato anche che, oltre allo stupro, le vittime dell’assunzione di GHB potrebbero essere vittime non solo di stupro, ma anche di altri gravissimi reati. Questo eseguito dai Carabinieri è uno dei primi sequestri in Calabria di tale sostanza, sicuramente il primo per la quantità sequestrata. I Carabinieri, con l’avvio della stagione estiva, mettono in guardia i giovani frequentatori della movida, e soprattutto le ragazze, dall’assumere, sia consapevolmente quanto inconsapevolmente, tale sostanza, e soprattutto consigliano, così come diceva la mamma, di non farsi offrire cibi o bevande da sconosciuti.

Fabio Papalia

Pantaleone Grimaldi
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