Roma. “Bisogna lasciare l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati nella città di Reggio Calabria per dare un segnale forte di risposta non solo al territorio ma anche al Paese intero. Noi rimettiamo al Governo la nostra proposta di legge quale prezioso punto di partenza per sbloccare l’interno sistema. La vera discussione è quella che riguarda la necessità di ridiscutere una normativa sui beni confiscati che riattivi il circuito della lotta alla criminalità organizzata aggredendola nei suoi patrimoni, la prima fonte di ricchezza e che potenzi gli strumenti a disposizione dell’Agenzia, ad oggi ferma. Non conosciamo neanche il numero reale dei beni sequestri perché non c’è un albo per la registrazione. Se riusciremo in questa operazione lanceremo un messaggio chiaro non solo di contrasto ma anche di uno Stato presente, con la schiena dritta e capace di riprendersi le risorse mettendole in un nuovo circuito di economia legale. Dobbiamo presentarci ai cittadini dicendo loro che con la mafia non si lavora e che togliere i soldi ai mafiosi significa reinvestirli nelle priorità del Paese, il lavoro in primis.” E’ quanto dichiara in una nota il Segretario Nazionale di Italia dei Valori Ignazio Messina.