Roma. Beni per un valore di oltre 3,6 milioni di euro sono stati sequestrati dal Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro e dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico), in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip presso il Tribunale di Roma. Destinatari delle misure patrimoniali che sottraggono ai destinatari l’illecita ricchezza accumulata, sono cinque soggetti, di cui tre lametini, uno romano e l’altro di Platì, implicati nell’operazione di polizia denominata “Miseria e Nobiltà” in quanto accusati di detenzione e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Già in passato i cinque soggetti erano stati attinti da analogo provvedimento di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria catanzarese.
Parallelamente alle investigazioni antidroga, le Fiamme Gialle hanno condotto mirate indagini economico-finanziarie che hanno consentito di ricostruire, in capo agli indagati, un notevole complesso patrimoniale, costituito da beni immobili, attività commerciali, quote societarie, automezzi e disponibilità finanziarie, detenute sia direttamente che attraverso prestanome, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle capacità economico-reddituali dei rispettivi titolari. I beni complessivamente sequestrati comprendono tre società di Lamezia Terme, operanti nel settore edile, ristorazione e vendita di automobili, un bar in Sant’Eufemia Lamezia, tre immobili di cui due in provincia di Milano ed uno in Lamezia Terme, quattro automezzi, polizze assicurative e diverse disponibilità finanziarie, il tutto per un valore stimato in oltre 3,6 milioni di euro.
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