Soppressione sedi decentrate Tar. Raffa avverte Renzi: “Reggio chiederà rinegoziazione decisioni governo Colombo”

Reggio Calabria. “In nome della razionalizzazione delle risorse, il Governo Renzi si pone l’inconsapevole obiettivo della desertificazione istituzionale del territorio. La scure dell’Esecutivo, infatti, rischia di decapitare anche le sezioni staccate dei TAR, provocando nuove preoccupazioni nei cittadini che, in un Paese ad alta conflittualità, sono già vittime dei tempi biblici della giustizia. La Stato va sì modernizzato, ma non smantellandolo dei suoi avamposti che, nonostante tutto, rappresentano un punto di riferimento dei cittadini”. Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria, ritiene inaccettabile e illogico il progetto governativo di eliminare entro metà settembre le sezioni staccate dei Tribunali Amministrativi. Lo ha ribadito questa mattina ricevendo una delegazione dell’Ordine degli Avvocati guidata dal presidente Alberto Panuccio e, successivamente, nel corso di una visita istituzionale al Presidente del TAR della città dello Stretto. “Una decisione davvero preoccupante – dice ancora Raffa – che non tiene conto delle ricadute negative in termini di funzionalità di questi tribunali e dell’ulteriore rallentamento dei tempi per ottenere giustizia. Il Governo, che paga lo scotto dell’inesperienza amministrativa, con quest’idea dimostra di non conoscere bene le realtà territoriali del Paese, dimenticando che, nonostante la crisi, ci sono costi di cui la collettività deve farsi carico: quelli della democrazia come quelli per il funzionamento della giustizia. Il futuro assetto dei TAR e quello di cui si parla sulle Prefetture ipotizzano il ritorno ad esperienze storiche del passato che, di fatto, hanno impedito la vera partecipazione democratica dei cittadini e la presenza di uno Stato sempre più distante dal territorio e dalle sue istanze. Condividiamo con il Premier la lotta agli sprechi, ma non accettiamo che a pagare siano sempre i cittadini. La nostra presa di posizione vuole essere l’ennesima battaglia di democrazia tesa a impedire l’impoverimento economico e sociale del territorio e non già la difesa di privilegi professionali o di posizioni consolidate”. Sul fronte della decisione sui Tar, Raffa si sofferma sulla nascita della sezione staccata di Reggio Calabria che ritiene “un sacrosanto riconoscimento alla più grande e antica città della Calabria, vittima di decisioni centralistiche, che quasi mezzo secolo fa venne piegata dalla sanguinaria e violenta repressione voluta da un governo romano. Reggio Calabria, oggi come allora, non accetterà supinamente decisioni non condivise e contro un eventuale desertificazione istituzionale saprà far valere le sue ragioni chiedendo, fin da ora, la rinegoziazione delle decisioni assunte dal Governo Colombo nel 1970. E per difendere gli interessi di Reggio – conclude Raffa – invito i partiti (compresi quelli che hanno Matteo Renzi come punto di riferimento) a dare vita ad un organismo di controllo democratico per impedire, anche in prospettiva della costituzione della Città metropolitana, l’impoverimento di una terra che va sostenuta nel cammino del progresso civile e democratico, ostacolato dalla corruzione politico–burocratica e dalla sempre più pervasiva presenza della ‘ndrangheta che a volte, per l’assenza dello Stato, si candida a governare piccoli o grandi segmenti di territorio”.

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