Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Ha riscosso vivo interesse l’assemblea pubblica sull’emergenza rifiuti promossa dal movimento “Benvenuti al Sud” e da “Officina Calabria” dal tema “dalla Tares alla Tari-Tariffe a Perdere”, che si è tenuta nel tardo pomeriggio di martedì 17 giugno presso la sala del centro sociale Baden Powell di Villa San Giovanni.
L’incontro moderato dall’avvocato e giornalista Giusy Caminiti entra subito nel vivo con la relazione del portavoce di “Benvenuti al Sud” Rocco Caridi che premette «non è stato facile essere qui» poiché l’assemblea del 24 maggio è stata posticipata perché accusata di strumentalizzazione, «abbiamo invitato il sindaco Rocco Lavalle per confrontarci ma ha disertato».
«Pagare i tributi è importante, ma i contribuenti devono pagare in base a quelle che sono le loro possibilità – spiega Caridi – La locuzione governo ladro ha perso validità nel 2001 con l’approvazione della devolution che ha trasferito le responsabilità dallo Stato alle Regioni, in quanto l’applicazione delle aliquote è competenza degli enti locali che in alcuni comuni hanno raggiunto la soglia 15% e inoltre sono responsabili del degrado in quanto in molti comuni la raccolta differenziata non è mai stata avviata».
«Noi non ci fermeremo – conclude il portavoce di “Benvenuti al Sud” – anche a costo di ricorrere alla Corte europea, non possiamo rimanere indifferenti dopo che si è chiesto alla gente di pagare più di quanto si possa permettere».
Dalla realtà di Villa si passa alla realtà di Bagnara con l’intervento di Claudia Giofrè coordinatrice di “Energia Pulita Bagnara Calabra”: «Bagnara e Villa hanno una similitudine la raccolta differenziata non c’è».
Spiega la coordinatrice di “Energia Pulita”: «ci hanno tacciato di demagogia, ma avevamo previsto da tempo questa situazione, ma il comune è stato inadempiente sulla raccolta differenziata e la ditta che doveva occuparsene è stata diffidata. Una gara d’appalto per la raccolta differenziata doveva iniziare a giugno ma non è mai partita, avevamo proposto di ritornare alla Tarsu del 2012 ma l’amministrazione non ci ha ascoltato e si arriverà a pagare un’aliquota pari al 20%».
I lavori sono proseguiti con gli interventi dei tre legali che hanno presentato ricorso al Tar: «sul problema della Tares la situazione di Reggio Calabria è paradossale – afferma l’avvocato Giuseppe Strangio – in quanto Reggio è la città con l’aliquota più alta d’Italia e i cittadini sono stati vessati ingiustamente dall’amministrazione senza rateizzo». Il legale ha spiegato inoltre la soppressione prossima delle sezioni staccate del Tar che dovrebbe avvenire il 1° ottobre 2014, che creerà non pochi problemi ai cittadini che saranno costretti lunghe trasferte fino a Catanzaro per una causa. Il legale Vincenzo Nato ha affermato che «nel ricorso presentato al Tar c’era il diritto di vivere di una comunità che desidera affermarsi non per il danno economico che famiglie e aziende sono costrette ad affrontare in tempi di crisi, ma per il danno che la situazione sta creando ai bambini costretti a vivere e a giocare tra la spazzatura, attendiamo una certezza sulla migliorabilità della vita».
A concludere l’intervento dei legali è l’avvocato Fulvio Catalano che afferma: «gli amministratori quando sbagliano devono pagare di tasca propria invece di vessare il popolo, i comuni calabresi come altri comuni italiani oltre alla produzione dei rifiuti sono stati colpiti anche per quanto riguarda il servizio idrico, nonostante il risultato del referendum del 2011 abbia dato risultato negativo alla privatizzazione dell’acqua il governo ha aggiunto una legge che consente “all’authority” di mettere dei profitti anche sul servizio idrico».
Dopo alcuni interventi del pubblico che hanno manifestato la preoccupazione per i danni che i rifiuti possono provocare alla salute dei cittadini, ha concluso i lavori Giuseppe Giordano consigliere regionale, che ha denunciato il costo del servizio in quanto è impennato dai 28 ai 37 milioni di euro.
«Dopo aver consultato l’Arpacal, c’è la possibilità che ci siano sostanze nel sottosuolo che inquinano la nostra regione – afferma Giordano – una battaglia di civiltà deve essere portata avanti per la salvaguardia dell’ambiente e per salvare la sezione staccata del Tar di Reggio Calabria».
Alessandro Cilione