Cosenza. La Guardia di Finanza celebra il 240° anniversario della fondazione, il bilancio delle attività nei primi 5 mesi del 2014

Cosenza. Nei primi 5 mesi del 2014 la Guardia di Finanza di Cosenza ha:
– confiscato beni alla criminalità economica ed organizzata per oltre 2,7 milioni di euro; avanzato proposta di sequestro e confisca di beni per oltre 2 milioni di euro;
– sequestrato beni ad evasori fiscali per oltre 3,2 milioni di euro. 58 le persone denunciate per reati fiscali;
– denunciati circa 3.400 fittizi braccianti agricoli per aver indebitamente percepito indennità previdenziali ed assistenziali per un importo complessivo di oltre 4,6 milioni di euro;
– individuato 167 lavoratori irregolari di cui 147 in nero;
– eseguito 2.937 controlli, in tutto il territorio della provincia, sulla corretta emissione di scontrini e ricevute, riscontrando irregolarità nel 34% dei casi;
– sequestrati oltre 29 mila prodotti contraffatti e insicuri e oltre 160 kg di sostanze stupefacenti.
Anche nella città di Cosenza, nella caserma “Domenico Fazio”, con una cerimonia a carattere interno e improntata alla massima sobrietà, si è celebrato oggi il 240° anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza, le cui origini risalgono al lontano 1774, anno di fondazione del Corpo come “Legione Truppe Leggere”. Nel corso della celebrazione, il Comandante Provinciale, Colonnello Giosuè Colella, ha ringraziato tutti i militari del Comando Provinciale per il contributo fornito, esortandoli a proseguire con determinazione, impegno, dedizione e disponibilità nel lavoro quotidiano. È seguita poi la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale. La Festa del Corpo è la giusta occasione per illustrare, documentare un bilancio dei risultati raggiunti nei primi cinque mesi di quest’anno attraverso le molteplici attività svolte a contrasto all’”economia sommersa”, alle “frodi fiscali”.
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE
Le attività di contrasto all’evasione fiscale – obiettivo prioritario e strategico della missione di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza ai fini della tutela degli interessi erariali – è stata realizzata attraverso nr. 407 interventi ispettivi, articolati nella duplice tipologia:
– delle verifiche sostanziali: nr. 93 per la ricostruzione dei volumi d’affari effettivamente realizzati dai contribuenti;
– dei controlli: nr. 314 per il riscontro di singoli atti di gestione ugualmente incidenti sulla determinazione del reddito imponibile.
Gli interventi hanno consentito di constatare oltre 105 milioni di euro di base imponibile sottratta al prelievo fiscale ed oltre 23,7 milioni di euro di evasione I.V.A.
L’azione contro i patrimoni illecitamente accumulati ed a garanzia della pretesa erariale trova riscontro nei sequestri già eseguiti, per oltre 3,2 milioni di euro, ed in quelli proposti all’Autorità Giudiziaria, pari a 7,4 milioni di euro. Particolarmente significativo, a questo proposito, è il dato che emerge dalle attività di contrasto all’economia sommersa, grazie all’aumento della pressione ispettiva esercitata per “scovare” evasori totali e paratotali.
Sono stati scoperti infatti:
– nr. 13 evasori totali (soggetti sconosciuti al fisco);
– nr. 3 evasori paratotali (soggetti che, pur essendo noti, risultano aver evaso per cifre superiori al 50% di quelle dichiarate), che hanno sottratto all’Erario base imponibile per circa 75 milioni di Euro, pari al 71% di quella complessivamente constatata e IVA per oltre 14,3 milioni di Euro. Altrettanto incisiva è stata l’azione ispettiva rivolta alla individuazione di lavoratori irregolari.
I dipendenti Reparti hanno incentrato l’attività di vigilanza sul fenomeno del lavoro sommerso nel settore agricoltura, edilizia, ristorazione, alberghi, artigiani, abbigliamento. L’impegno, concretizzatosi attraverso “interventi a massa” periodici, è stato premiato con la scoperta di ben n. 167 posizioni lavorative irregolari, di cui n. 147 completamente “in nero”. Le corrispondenti violazioni sono state contestate a 51 datori di lavoro.
3.656 i controlli strumentali effettuati, di cui:
– nr. 2.937 in materia di ricevute e scontrini fiscali, di cui con esito irregolare 34%;
– nr. 640 nel settore del trasporto delle merci;
– nr. 79 su indici di capacità contributiva.
LOTTA AGLI SPRECHI DI DENARO PUBBLICO.
Parallelamente all’impegno nella lotta all’evasione fiscale, la Guardia di Finanza, coerentemente con le direttive impartite dall’Autorità di Governo, ha ulteriormente intensificato l’azione a tutela delle uscite del bilancio pubblico.
Nell’ambito delle attività investigative svolte a tutela della spesa pubblica è da evidenziare l’esito di un’attività svolta nel corso dell’anno dal dipendente Nucleo Polizia Tributaria di Cosenza a contrasto dell’ormai annoso e diffuso fenomeno delle false attestazioni di giornate in agricoltura con la conseguente ingente truffa ai danni dello Stato (operazione “Ghost Worker”). Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 30 soggetti quali ideatori, organizzatori ed esecutori di truffe aggravate ai danni dell’INPS, che hanno consentito a circa 3.000 falsi braccianti agricoli di percepire indebitamente indennità di disoccupazione, assegni familiari ed indennità di malattia e/o maternità non spettanti per quasi 13 milioni di euro. Attraverso interventi di contrasto alle frodi in danno del Bilancio Nazionale e Locale, oltre che Comunitario, imposti soprattutto dalle attuali emergenze che determinano necessità di contenimento e razionalizzazione della spesa, la vigilanza svolta nel comparto ha consentito di accertare oltre 9 milioni di euro di finanziamenti illecitamente percepiti e segnalare all’Autorità Giudiziaria 674 responsabili per truffa. Tra le imprese che hanno richiesto ed ottenuto indebitamente tali contributi pubblici figura un Consorzio Agricolo della Sibaritide, nei cui confronti l’attività posta in essere dal dipendente Gruppo di Sibari ha portato al sequestro preventivo di un opificio industriale e dei pertinenti macchinari, utilizzati nella linea di produzione per la lavorazione e trasformazione del pomodoro, per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro. Con riferimento a sprechi ed irregolarità nell’amministrazione pubblica, i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno condotto 8 interventi, d’iniziativa o su delega della Corte dei Conti, accertando danni all’Erario per oltre 7 milioni di euro. 24 sono i responsabili di reati contro la pubblica amministrazione denunciati all’Autorità Giudiziaria.
AGGRESSIONE DEI PATRIMONI DELLA CRIMINALITA’ ECONOMIA ED ORGANIZZATA
Il contrasto alla criminalità organizzata ed economica costituisce una priorità strategica della Guardia di Finanza. Lo scopo è, da un lato, quello di aggredire i capitali illecitamente accumulati, attraverso la confisca di beni e proventi delle attività delittuose oltreché delle aziende finanziate con capitali mafiosi e, dall’altro, prevenire la formazione di patrimoni criminali, attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette, le ispezioni antiriciclaggio ed i controlli transfrontalieri sui movimenti di valuta. In particolare, sono stati eseguiti accertamenti patrimoniali antimafia nei confronti di 12 persone che hanno portato a proporre all’Autorità Giudiziaria competente richieste di sequestro e confisca per oltre 2 milioni di euro. A oltre 2,7 milioni di euro ammonta il valore dei beni confiscati da inizio anno e, quindi, definitivamente entrati nel patrimonio dello Stato. La lotta al riciclaggio di capitali “sporchi” è stata sviluppata attraverso 8 indagini di polizia giudiziaria e l’approfondimento investigativo di 114 segnalazioni di operazioni sospette per intercettare i flussi finanziari di provenienza illecita, individuando oltre 1,1 milione di euro oggetto di riciclaggio ovvero di trasferimento illecito in denaro contante e titoli, con la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di 18 responsabili. Inoltre, sono stati denunciati 9 responsabili per reati bancari, finanziari, societari e fallimentari, unitamente a 3 usurai.
LOTTA AI TRAFFICI ILLECITI
Le indagini antidroga hanno portato al sequestro di oltre 160 kg di sostanze stupefacenti e alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 25 persone di cui 6 in stato di arresto. I sequestri di prodotti contraffatti o insicuri, di 29 mila pezzi, confermano invece, le tendenze di questi ultimi anni, segno che il mercato del falso sembra non conoscere crisi. Si tratta di un fenomeno criminale che determina gravi conseguenze sul mercato e sui cittadini consumatori: evasione fiscale e contributiva, riciclaggio, sfruttamento del lavoro nero e irregolare, favoreggiamento e utilizzo dell’immigrazione clandestina, rischi per la salute dei consumatori.
LE STRATEGIE OPERATIVE DELLA GUARDIA DI FINANZA PER IL 2014
Nel corso del 2014 la Guardia di Finanza prosegue l’azione a tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al bilancio dello Stato, dell’Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali allo scopo di garantirne il corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale. Il piano d’azione, in sinergia con tutte le altre Istituzioni del sistema tributario e finanziario, si sta indirizzando essenzialmente sui seguenti pilastri:
1. Il consolidamento ed il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale:
L’obiettivo prioritario della Guardia di Finanza per il 2014 è quello di proseguire nel percorso di miglioramento qualitativo della lotta all’evasione, intensificando gli sforzi operativi nella prospettiva di assicurare maggiore concretezza all’azione ispettiva. A questo fine, il sistema di monitoraggio basato sugli indicatori di qualità, introdotto nel 2013, è stato oggetto di successive implementazioni, finalizzate a renderlo più adeguato ai processi operativi del Corpo e a misurare in maniera più puntuale l’efficacia delle attività ispettive. Questo percorso passa anche attraverso un’analisi approfondita ed una scomposizione del fenomeno “evasione”, in modo da poter calibrare la pianificazione degli interventi ispettivi sulla fenomenologia illecita da contrastare. In questo contesto, assume rilievo strategico la valorizzazione – in un’ottica di trasversalità – di ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisito nel corso di indagini in altri comparti della missione istituzionale (come, ad esempio, le investigazioni di polizia giudiziaria, gli approfondimenti antiriciclaggio, le segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici). Accanto all’azione di contrasto alle frodi o ai comportamenti illeciti più complessi, la Guardia di Finanza affinerà ulteriormente le strategie operative per arginare anche i fenomeni evasivi di massa (ad esempio, l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali nel settore tributario), pianificando interventi ispettivi snelli, efficaci e funzionali. Scopo del controllo economico del territorio non è soltanto quello di tutelare la pretesa erariale, ma anche l’economia “sana” da quanti ricorrono a pratiche di concorrenza sleale (abusivismo commerciale, utilizzo di lavoro irregolare, false organizzazioni non – profit che nascondo attività imprenditoriali).
2. L’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica:
La tutela della spesa pubblica è strettamente connessa e complementare alla lotta all’evasione fiscale. I cittadini devono essere certi che le imposte versate all’erario siano impiegate correttamente e con trasparenza, nonché destinate a coloro che ne hanno effettivamente diritto e bisogno. Si tratta di risorse della collettività, la cui gestione è affidata alla Pubblica Amministrazione per perseguire gli obiettivi di politica economica fissati dall’Autorità di Governo, assicurare l’erogazione dei servizi essenziali e garantire il funzionamento e la sopravvivenza stessa dello Stato. In questo quadro generale, l’azione operativa del Corpo nel settore è improntata a criteri di massima efficacia e concretezza, per intercettare i fenomeni di illegalità più diffusi e/o maggiormente dannosi per le casse dello Stato, prevenendo e reprimendo gli illeciti penali, amministrativi o contabili che sono alla base di sprechi, diseconomie, inefficienze o, in casi più gravi, di veri e propri fenomeni predatori.
3. Il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti
Poiché la Guardia di Finanza è l’unico Organo di polizia economico-finanziaria a competenza generale di cui lo Stato dispone, l’attività operativa continuerà a concentrarsi sulla ricerca dei flussi finanziari e dei patrimoni di illecita provenienza per risalire agli effettivi possessori e, quindi, ai responsabili dei reati che ne costituiscono l’origine, sullo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette, al fine di intercettare preventivamente i capitali che le organizzazioni criminali tentano di reimmettere nel circuito produttivo e sull’aggressione ai patrimoni illeciti con l’obiettivo di incrementare ulteriormente i sequestri di beni accumulati dalla criminalità organizzata. Di pari importanza è l’attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di abusivismo bancario e finanziario, al fenomeno dell’usura e a tutti gli altri illeciti societari e finanziari che possono alterare i corretti equilibri di mercato e le regole della concorrenza.
4. La tutela del mercato dei beni e servizi
Il livello di guardia continuerà ad essere mantenuto alto anche nella lotta alla contraffazione, al falso made in Italy e alla commercializzazione di prodotti non sicuri o dannosi per la salute, alla pirateria audiovisiva e informatica e a tutti i fenomeni che vi sono connessi, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il riciclaggio e il reimpiego dei proventi illeciti, con l’obiettivo finale di risalire tutta la filiera del falso per arrivare a individuare i flussi finanziari che la alimentano ed aggredire i patrimoni illeciti accumulati dagli organizzatori. Dal 1° gennaio 2014, grazie all’attivazione della piattaforma S.I.A.C. (Sistema Informativo Anti Contraffazione), viene assicurata una più stretta interazione tra le Unità operative del Corpo impegnate sul territorio nelle attività repressive e gli operatori economici colpiti dalle condotte illecite, i quali, accreditandosi nell’apposita sezione del sito internet su cui è attivo l’applicativo, possono fornire informazioni sui propri prodotti, utili in chiave operativa.

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