Catanzaro. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha messo finalmente fine alla funzione di Commissario ad acta ostinatamente agita dall’ex Presidente della GR a settimane dalla presa d’atto delle sue dimissioni. Serve però che il Governo affidi ad una figura di garanzia, con provate competenze, il compito di traghettare le politiche regionali della salute verso un orizzonte certo che, in un quadro democratico di confronto, affronti l’obiettivo di superare le tante emergenze sanitarie acuite dal fallimento commissariale e di garantire l’esigibilità del diritto alla salute dentro principi di equità, appropriatezza, rigore, legalità.
Tale scelta s’impone in una fase delicata in cui la Calabria deve ancora definire il programma operativo correttivo del Piano di Rientro ed è in fase di sottoscrizione il nuovo Patto per la salute su cui serve esercitare le prerogative di rappresentanza degli interessi di una fra le Regioni finanziariamente stremate dalle strette del piano di rientro ma ancora lontana da obiettivi di riorganizzazione e riqualificazione delle reti assistenziali.
Se a questo si aggiunge l’impatto finanziario consistente della prossima programmazione comunitaria sul sistema dei servizi socio-sanitari si deduce la necessità che la sanità calabrese venga riposta in mani sicure ed esperte in grado di impostare e governare in trasparenza un reale progetto riorganizzativo al riparo da ogni interesse diverso dall’interesse generale di salute dei cittadini.