Catanzaro. È Camillo Nola, cooperatore del settore agro-alimentare, vice-presidente del gruppo Granarolo e presidente della Fedagri Calabria, il neo-eletto presidente della Confcooperative Calabria per il prossimo quadriennio nominato dall’assemblea Regionale tenutasi a Catanzaro alla presenza di Maurizio Gardini (Presidente Confederazione Cooperative Italiane; Presidente del gruppo Conserve Italia) e di Mauro Ottolini (vice-Presidente Confederazione Cooperative Italiane). Sono stati inoltre eletti tre vice- Presidenti, Carmelo Basile, Pino Grillo e Nicola Paldino che affiancheranno nel lavoro il neo Presidente Nola.
Un’assemblea ispirata dall’art 45 della carta costituzionale italiana e dai caratteri specifici del fenomeno cooperativo, e dalla cultura della legalità; un momento di condivisione di idee, progetti e programmi, una occasione di incontro, dibattito e confronto con la dirigenza nazionale e con le associate che hanno eletto il nuovo direttivo ed approvato il nuovo statuto sociale che regolerà le attività e gli organi sociali dando vita alla prima Unione regionale unica, una esperienza che farà da modello a tante altre regioni.
Alla costituzione italiana si è ispirato lo stesso presidente Gardini per l’apertura dell’assemblea dichiarando che “Siamo la società civile e i nostri valori non sono marketing. Senza coerenza non c’è storia” evidenziando come “… il movimento cooperativo debba difendere sul campo l’importante riconoscimento assegnato dall’art. 45 della Costituzione, con prassi e comportamenti, senza scorciatoie”.
Determinata la dichiarazione del neo eletto presidente della Confcooperative Calabria Camillo Nola che nel suo intervento all’assemblea afferma che “… Siamo pronti per costruire, insieme al rinnovato gruppo dirigente, un percorso capace di valorizzare la cooperazione calabrese e rispondere alle esigenze della stessa tutelando e promuovendo questa forma associativa d’impresa. Siamo consapevoli che la crescita economica dipende in grandissima parte dal capitale sociale, dai patrimoni di conoscenze condivisi, dalla collaborazione e integrazione fra le diverse componenti sociali; valorizzare e tutelare la cooperazione e stabilire principi e azioni per il suo sviluppo equivale, quindi, a lavorare per rafforzare ulteriormente alcuni caratteri specifici della società e dell’economia regionale. Affermeremo il ruolo dell’organizzazione confermandoci un interlocutore di primo piano e punto di riferimento anche nella definizione delle politiche regionali, confrontandoci con il mondo della politica e con le altre categorie economiche in tavoli di lavoro pensati per dare soluzioni concrete alle imprese ed agli operatori economici di ogni settore”.
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