Reggio Calabria. La crisi che vive la città è la più grave e più profonda dal dopoguerra ad oggi. Più grave di quella del ‘70. Allora fu una crisi di classi dirigenti, che produsse una forte diaspora tra le forze politiche fondamentali, tra la città e il resto della regione. Oggi la crisi è ancora più profonda e interessa tutte le componenti fondamentali di un moderno tessuto urbano, dai servizi alle attività, delle professioni alle istituzioni. Il rischio, quindi, è quello di un degrado e di un declino inarrestabili.
La città è sempre più emarginata, anche da un punto di vista territoriale, e subisce una spoliazione progressiva, opponendo una debole e inefficace resistenza (ritardo infrastrutturale, rischio soppressione Tar, Scuola superiore PA, Autorità beni confiscati ecc.). Manca, in fondo, la capacità di contrapporre con forza un nuovo progetto su cui puntare.
A fronte di questo, in vista delle prossime elezioni amministrative, è insufficiente e inadeguata qualsiasi operazione elettorale che si limiti a porsi l’obiettivo della presa burocratica del Comune o peggio che, per questo fine, si aggiungano ulteriori lacerazioni a quelle già esistenti nel tessuto sociale della città.
All’opposto, serve un progetto nuovo che guardi al futuro della città e metta a valore, senza esclusione alcuna, le energie positive che Reggio è in grado tuttora di esprimere.
Lo strumento non può che essere quello di ripartire dai punti di forza della nuova città metropolitana: università, attrattori culturali, presidi di legalità, mobilità territoriale, sistemi d’impresa, ambiente, turismo.
Se è vero che i “modelli” precedenti si sono conclusi in termini del tutto fallimentari, è altrettanto vero che il nuovo progetto per la città deve essere diverso da quello angustamente minoritario del vecchio centro-sinistra.
Quindi, serve un’alleanza democratica ampia e attiva, di cui le formazioni politiche siano solo una parte. Nella quale i movimenti, le associazioni, i singoli cittadini siano fattori di rigenerazione, allargamento e adeguatezza dell’alleanza.
A testa Alta sta su questo crinale ed è espressione di quella vasta area democratica al di fuori dei partiti, capace di coniugare nel territorio in cui opera il principio dell’autonomia con quello della responsabilità.
Autonomia senza angustie di pensiero, attenti e a sostegno di quanto in Italia sta portando avanti il Capo del Governo, trovando addirittura riferimento diretto nel Pd in occasione delle competizioni elettorali nazionali ed europee.
Per inverare un progetto siffatto non basta, tuttavia, affidarsi solo al principio di legalità, fondamentale ma non sufficiente. I problemi della città non si risolvono solo ricorrendo alla Magistratura o ai processi, pur necessari. Serve un’assunzione diretta di responsabilità da parte di un ampio schieramento urbano e moderno, che operi sul terreno di una nuova politica capace di rigenerare le istituzioni comunali e di mettere in campo progettualità, nuove energie e capacità di fare.
Per questo è necessario che la nuova alleanza sappia parlare a tutta la città ed essere credibile nel definire un progetto plurale che guardi alla città metropolitana. Il Comune, dunque, è solo una parte del progetto, mentre il candidato a Sindaco deve essere tra tutti il più sensibile e attento all’affermazione di tutto questo, a cui contribuirà con la sua capacità di fare squadra.
Proprio perché la pensiamo così, pur avendo energie di spessore e di valore al nostro interno, non abbiamo aggiunto ulteriori nominativi come candidati a Sindaco per le primarie, volendo giocare il ruolo di chi si batte esclusivamente e disinteressatamente per l’affermazione di un progetto e di una linea.
I candidati alle primarie in campo sono tutte personalità positive. Tra questi, però, chi condivide il nostro approccio politico e culturale ed ha la determinazione e l’esperienza necessaria, è Mimmo Battaglia, che peraltro noi conosciamo bene avendolo avuto vicino e sperimentato in parecchi passaggi politici cruciali.
Noi lo voteremo alle primarie del 6 luglio. Dopo il voto, assieme al candidato Sindaco, ci faremo promotori di occasioni di incontro con gli attori principali del progetto che abbiamo in mente per la città che deve guardare al futuro e di cui la nostra lista vuole essere fondamento e garanzia.
Al Governo diciamo fin d’ora che Reggio saprà fare i compiti a casa e richiederà a Renzi quello che il Presidente del Consiglio ha chiesto all’Europa per il nostro Paese: forte sostegno, crescita e nuove opportunità, a partire dal rifinanziamento del Decreto Reggio.
A Testa Alta