Reggio Calabria. Continua il viaggio dei saperi e dei sapori dei motociclisti del Multistrada Team. Un po’ società sportiva, un po’ associazione culturale, il Team viaggia alla scoperta di quanto di meglio il territorio offra. Nella migliore tradizione Ducati e in completo slancio agonistico partecipa, e vince, alla Targa Florio motociclistica, per poi andare alla ricerca di occasioni di natura culturale ed enogastronomica.
Nascono così “viaggi” in Aspromonte tra natura incontaminata, paesaggi mozzafiato e momenti culturali. Le Dolomiti di Canolo, l’Orchestra di Fiati Paolo Ragone, il Monastero Ortodosso di Seminara, i tre pizzi di Ciminà, le chiese di Gerace, le “caldaie del latte” e la “rocca del drago” di Roghudi antico, in piena area grecanica, solo alcune delle mete del Team.
Ma l’attività non si limita esclusivamente al meraviglioso territorio calabrese, spesso infatti il gruppo si sposta, nascono così viaggi ancor più impegnativi: il Barocco Siciliano, la mostra su Tiziano alle Scuderie del Quirinale, i “luoghi” di Van Gogh in Provenza.
Ma torniamo in Aspromonte e a ieri, meta del viaggio domenicale del Multistrada Team è stato San Giorgio Morgeto. Ci sono cose, che se solo fossero correttamente valorizzate potrebbero, da sole, contribuire al cambiamento che tutti auspichiamo per la nostra Calabria. Potrebbero, da sole, innescare quei meccanismi virtuosi di sviluppo in ambito turistico. Potrebbero, da sole, far parlare di una Calabria diversa e giusta, abbattendo i muri degli stereotipi.
Ci sono Ulivi in Aspromonte che, da soli, raccontano mille anni di storia. Ulivi messi a dimora dai Normanni nel 1100. Ulivi appartenuti poi alle varie baronie ed ancora agli Aragonesi ed ai Borboni. Ulivi che nei secoli hanno creato ricchezza e hanno sfamato intere generazioni di contadini calabresi.
Alberi di mille anni e sedici metri di circonferenza, alberi che riescono a lasciare a bocca aperta anche navigati motociclisti, e che ora sono affidati alle amorevoli cure di Luciano Guerrisi.
E c’è l’Olio, ma non l’olio lampante raccontato a favore dei più blasonati oli liguri o toscani. L’olio di qualità, quello dai mille sentori all’olfatto e delicato al palato. Quello che i fratelli Fazari di San Giorgio Morgeto riescono a produrre e a far conoscere in tutto il mondo. Il Giappone, il Canada, la Germania, l’Australia, i loro mercati.
E la sapienza e la passione di Rosario Franco, agronomo ed esperto di olio, che ci ha accompagnati in un breve corso di “analisi sensoriale”.
E i prodotti tipici; e il borgo antico di San Giorgio con la sua “Fontana Bellissima”, il Castello medievale, la chiesa di Santa Maria dell’Odigitria e il Monastero basiliano; e la Limina e lo Zomaro, all’ombra di faggi e lecci, sotto lo sguardo attento di innumerevoli bovini che tranquilli brucano lungo i bordi delle strade; con la “visione”, assieme, del Mar Jonio da una parte e delle isole Eolie dall’altra; e i piani dello Zillastro che degradano rapidi alla Ferrandina e alla Costa Viola.
Cose vissute in un viaggio di un giorno, che andrebbe raccontato in un mese…
Pino Anfuso