Reggio Calabria. Avevamo chiesto la rimozione del parroco di Oppido ma la Chiesa calabrese sceglie ancora una volta di non decidere. Riteniamo poco efficace e specifica, la decisione del vescovo di Oppido di sospendere tutte le processioni nella Diocesi. Sull’esempio di Don Abbondio non si estirpa la mala pianta. C’è bisogno di posizioni ferme e coraggiose. Bisogna prendere le distanze dalla mafiosità, dalla connivenza e dalla ‘ndrangheta ma con i fatti. Le parole non ci bastano ormai più!
Non finga nessuno di non sapere e di meravigliarsi di quanto accaduto ad Oppido specialmente tra i prelati. Questa barbarie di prostrare Santi e Madonne davanti le dimore dei boss c’è sempre stata, ma guarda caso, prima dello scandalo nessun vescovo si è mai sentito. Oggi invece di punire parroci recidivanti o emanare decreti che proibiscano questa vergognosa commistione tra sacro e profano, si ricorre all’espediente di sospendere tutte le processioni. Francamente come soluzione mi sembra alquanto comoda. Perciò bando alle commedie e alle ipocrisie!
Adriana Musella
Presidente Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti”